Roma, Wijnaldum: “Vivo come un monaco, sono lontano dalla mia famiglia per recuperare”

Il centrocampista olandese in un’intervista in patria ha parlato della riabilitazione: “Sta andando bene, ma sono solo e vedo la famiglia solo nel weekend. A fine carriera mi piacerebbe tornare al Feyenoord, il club del mio cuore”

Georginio Wijnaldum sta affrontando il recupero dall’infortunio in solitaria, lavorando sodo per tornare al più presto e rimettersi a disposizione di Mourinho. L’olandese, fresco 32enne, ha rilasciato un’intervista a ‘ESPN’, in Olanda:“La riabilitazione sta andando davvero nella giusta direzione. Quando è successo ho pianto per diversi giorni, ero triste. Adesso vivo come un monaco, diciamo, ma mi sento molto bene. Sto vedendo molti progressi, anche se adesso vivo lontano dalla mia famiglia. Torno nei fine settimana, è un sacrificio che devo fare. In questo momento sono completamente da solo. Vedo davvero solo due posti, ovvero il mio appartamento e il campo di allenamento. Devo solo superare questo momento e non voglio avere distrazioni. La cosa più difficile? All’inizio è stato accettare che fossi infortunato e non potessi giocare partite ufficiali, e poi non potevo camminare. Ogni cosa che facevo richiedeva molto tempo e i progressi all’inizio erano minimi. Al momento dell’infortunio non mi faceva così male, tanto che mi sono alzato per tornare in piedi”. Poi sull’arrivo alla Roma:“Qui ero tornato a divertirmi, è stato un nuovo inizio, mi hanno accolto a braccia aperte, mi hanno celebrato. Volevo ricambiare tutto questo, poi purtroppo è svanito tutto“.

Una chiacchierata molto lunga quella tra Wijnaldum, in prestito alla Roma dal PSG, e il giornalista Kenneth Perez, di cui sono uscite anche altre anticipazioni. Tra queste una domanda su un eventuale ritorno in Olanda, magari a fine carriera: “È sempre difficile dire in quale squadra andrò, ma solo il Feyenoord è la mia squadra. A 13 anni dallo Sparta Rotterdam potevo andare all’Ajax o al Feyenoord. Lo Sparta ovviamente avrebbe preferito che andassi all’Ajax, ma sono sempre stato un tifoso del Feyenoord, fin da bambino. Quindi per me la scelta è stata facile”. Wijnaldum è arrivato al grande calcio della Premier grazie ai quattro anni al PSV:“Siamo cresciuti molto in quegli anni, ho vissuto momenti meravigliosi. Sono stato calciatore dell’anno, ma anche per come mi hanno trattato al club. In quattro anni ho imparato ad amarlo molto. Però solo il Feyenoord è davvero nel mio cuore, il PSV venuto dopo”. Una chiosa anche sulla nazionale, con van Gaal che ultimamente lo aveva tenuto più in disparte: Sono contento che venga Koeman come ct al suo posto. Ho un ottimo rapporto con Ronald. Poi non è che non mi piaccia van Gaal. Io sono onesto: se non fai bene devi fare spazio ai prossimi. È vero che ho fatto bene in nazionale, ma ci sono state anche partite molto meno buone. Però ovviamente mi aspettavo più considerazione e credito da van Gaal, solo che lui la vedeva diversamente”.

“Come guarderò il Mondiale? Allenandomi. Ovviamente vorrei essere lì, ma ho imparato ad accettare che non posso farlo. Sì, sono rimasto sorpreso del fatto che il ct mi abbia un po’ tolto importanza siccome giocavo meno al PSG. Ho dei dubbi e dei pensieri, ma ne devo parlare prima con il mister. L’Olanda comunque è forte e può fare bene, anche se ci sono anche altre squadre più forti. Ma non sempre vince la migliore”. Wijnaldum racconta anche i suoi esempi di vita e l’adolescenza: “Come sapete tutti sono cresciuto con mia nonna, a 16 anni sono arrivato in prima squadra. Il calcio in Olanda è uno sport enorme, quando mi affacciavo io tra i grandi c’era Seedorf e io volevo fare quello che stava facendo lui”.

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