Roma, è baby boom con Mourinho: l’ultimo arrivato è Pagano

ROMA – Stavolta ha premiato il numero 10 della Primavera, Riccardo Pagano, convocandolo per la trasferta di Firenze. Chissà che non tocchi a lui debuttare in Serie A nella partita meno desiderata dell’anno, capitata a quattro giorni da una delle serate più importanti della storia della Roma. José Mourinho come promesso ha lasciato a casa i titolari più stanchi o acciaccati: oltre agli annunciati Dybala e Pellegrini, non sono partiti Matic e Rui Patricio che saranno sicuri titolari a Budapest. Curiosità sul viaggio: la squadra si è mossa in aereo, con un charter decollato dal terminal 5 dell’aeroporto di Fiumicino poco dopo le 17, per timore dello sciopero ferroviario. L’atterraggio a Firenze Peretola è avvenuto 35 minuti dopo: è stato il volo più breve del campionato.

Mourinho, effetto Baby Boom

Del gruppo dei giovani fanno parte anche l’esterno destro Filippo Missori, che giocherà dal primo minuto dopo l’incoraggiante esordio da titolare a Bologna, e il centrale greco Dimitrios Keramitsis, che ancora non ha debuttato in questa stagione. È possibile che anche lui sia inserito nella formazione, oltre ovviamente a Benjamin Tahirovic che si avvia alla terza partita consecutiva dall’inizio. Mourinho ha lasciato intendere che non imbottirà la squadra-base di giovani, per rispetto del campionato e degli stessi ragazzi che potrebbero essere esposti a una brutta figura, ma potrebbe comunque schierare la Roma più giovane della sua gestione: Missori e Keramitsis sono del 2004, Tahirovic è del 2003, Zalewski e Bove del 2002. In panchina, oltre a Pagano che è un altro 2004 ed è un centrocampista offensivo, ci saranno anche il terzo portiere Boer, che è un 2002, e il portiere della Primavera, Gabriele Baldi, classe 2004, che prenderà il posto del giovane “collega” Del Bello, selezionato per la recente trasferta di Bologna.

Roma, la probabile formazione di Mourinho

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Roma, la probabile formazione di Mourinho

Svilar titolare con la Fiorentina

Sarà invece Mile Svilar a difendere la porta della Roma al Franchi. È la sua seconda partita in Serie A e capita due settimane dopo il clean sheet di Bologna, nel quale aveva meritato i complimenti pubblici di Mourinho. Svilar è stato una scommessa di Tiago Pinto, che lo aveva conosciuto da vicino al Benfica e ha ritenuto corretto investire sul suo futuro non dovendo spendere soldi per il cartellino, e ora deve dimostrare di essere una buona alternativa a Rui Patricio anche per la prossima stagione. Ovviamente non è semplice giocare in una squadra quasi improvvisata. Ma non ci saranno molte altre possibilità per lui, che tornerà in panchina mercoledì contro il Siviglia.

Ansia Dybala: condizione fisica precaria

Svilar a Budapest potrebbe sedersi accanto a Paulo Dybala, che secondo Mourinho non ha possibilità di giocare la finale dal primo minuto. «Se mi darà 15-20 minuti sarò contento» ha detto l’allenatore, che sperava di poter utilizzare il suo giocatore migliore già lunedì scorso contro la Salernitana. Invece lo ha dovuto mandare in tribuna, sapendo già di averlo perso anche per il collaudo finale di Firenze. Dybala non gioca una partita vera, cioè lunga più di un tempo, dall’8 aprile, quando fu decisivo su rigore nella vittoria di Torino. In quasi due mesi ha passato molto più tempo a curarsi che ad allenarsi. Il risultato è che, anche se la caviglia dal punto di vista clinico non presenta lesioni, ha perso la condizione atletica. Senza ritmo-partita non si può vivere al massimo una finale. Ma per essere risolutivi (vedi Roma-Feyenoord) può bastare un solo guizzo.


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