Ricordate Mastour, fenomeno a 14 anni nel Milan? Ora segna per il Carpi in C

Galliani parlava di lui come “del futuro del Milan”, ma la sua carriera ai massimi livelli non è mai decollata. Ora a 22 anni il primo gol tra i professionisti

Ne parlavano così. “Il futuro del calcio”. “Mastour è il nuovo Messi”. “Il suo destino è in una big”. E Hachim sorrideva, dribblava domande scomode, palleggiava con Neymar al centro del Camp Nou dopo averlo sfidato a Fifa. “Predestinato”. “Fenomeno”. E invece? Normale, ordinario. Nessun futuro da star e un presente al Carpi in Serie C, dove ha segnato il primo gol tra i “pro” a 22 anni contro la Sambenedettese, in uno stadio vuoto e con un destro preciso. Ebbene sì, e quando l’avrai letto ti sarai fatto una domanda. “Mastour ha solo 22 anni?”. Tutto vero, ma se ne parla da così tanto che sembra un trentenne navigato. Il presente, però, parla di un ragazzo che ha già girato sei squadre. Ancora a caccia di continuità.

MILAN, E POI?

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Il Milan lo acquistò a 14 anni battendo l’Inter in volata. Hachim – nato a Reggio Emilia da genitori marocchini – arrivò a Milanello con gli occhi lucidi, gli occhialetti da studente e un gran talento nei piedi. I video dei suoi gol in Primavera sono ancora su Youtube, come quello del suo esordio contro l’Albinoleffe: dribbling, skills, numeri, controlli alla Dinho. Così brillante da far innamorare anche Galliani: “È il futuro del Milan”. Non lo diventerà mai: a 16 anni viene aggregato in prima squadra, lo vuole mezza Europa ma non debutta mai, tant’è che tra il 2015 e il 2017 se ne va in prestito tra Malaga e Pec Zwolle (Olanda). In campo gioca poco, sui social cresce parecchio. Il suo profilo – fantasyhachi – ha più di 500mila follower e batte 6-0, 6-0 quello del Carpi (circa 18mila). Di lui si parla tanto, così il Marocco lo fa debuttare contro la Libia a 16 anni e 362 giorni (2015). Record: è il più giovane esordiente in nazionale. Uno che anni prima aveva già collaborazioni con Nike e Red Bull. Look alla El Shaarawy, crestino e fisico snello, tocco alla Neymar. Allegri disse che aveva “le qualità di Robinho e le doti di Balotelli”. Bianchessi, ex responsabile del settore giovanile del Milan oggi alla Lazio, parlò del suo talento come “il più forte mai visto prima”.

SKILLS CON NEY

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Nei club, però, l’aspettativa esagerata ha portato ogni allenatore a pensare che un talento simile risolvesse le partite da solo ogni domenica. Invece no, Mastour si è rivelato un talento fragile. Un professionista che avrebbe voluto allenarsi a fari spenti, senza riflettori, ma che ha pagato le conseguenze di un trasferimento record in una big mondiale. “Il clamore mediatico mi ha condizionato”. E fin dal Milan. “È stata una famiglia, ma tornando indietro sceglierei l’Ajax o una società a misura d’uomo. Mi avrebbe tenuto lontano dai riflettori”. Vade retro notorietà, benvenuti sponsor: il famoso duetto a suon di skills contro Neymar è ancora in rete, una “freestyle battle” da 10 milioni di visite finanziata dalla Red Bull. Mastour, poi, dirà che il suo sogno è “vincere il Pallone d’Oro”.

FUTURO

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Nel 2019-20 ha firmato con la Reggina in Serie C, ma ha giocato solo una partita per via di una sfilza di infortuni. Quest’anno, dopo 9 partite in B al Granillo, ha scelto Carpi di Foschi. La famosa “società a misura d’uomo” di cui parlava tempo fa, e che forse gli sarebbe servita prima. Dopo una trentina di partite tra i professionisti ha segnato finalmente il primo gol, anche se la squadra ha perso 5-1. Niente skills, niente riflettori, solo Hachim. Ne aveva bisogno.

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