Siamo andati a Buenos Aires dall’oriundo goleador con l’Italia di Mancini: “Gli ho detto subito sì, la Nazionale per me è un sogno”
7 aprile – beunos aires (arg)
La prima cosa che salta all’occhio nell’incontrare Mateo Retegui è la puntualità svizzera. “Ci vediamo alle 17” ci aveva scritto la sorella Micaela, argento olimpico nell’hockey prato a Tokyo, che gli dà una mano nelle pubbliche relazioni. E alle 17 spaccate ecco Mateo aprire la porta della villetta all’interno del villaggio di Santa Barbara, periferia nord a una trentina di chilometri dal centro di Buenos Aires, vicinissimo a San Fernando, dove è nato: area dominata dal verde, piccoli laghetti attorno a cui sorgono le case, l’unico suono è il silenzio.