Reazione mentale, croati e seconde linee: i fattori chiave con la Stella Rossa

I rossoneri a Belgrado sono chiamati a voltare pagina dopo la brutta sconfitta di Spezia. Un’occasione per chi gioca meno di mettersi in mostra: una partita importante per la storia europea del club e per arrivare pronti al derby di domenica

Una bella fetta di Europa a tre giorni scarsi dal derby è come una colazione troppo a ridosso di un lauto pranzo: si rischia di non godersela, o di volersi tenere leggeri per non rovinarsi l’appetito. Tradotto in termini calcistici: si finisce per fare tanto turn over, con l’obiettivo di non compromettere energie e muscoli di chi sarà titolare domenica contro l’Inter. Snobbare l’impegno, però, no. Sarebbe insensato, quasi folle: per la dimensione europea che il Milan ha sempre avuto e vuole tornare ad avere, ma anche per le ricadute psicologiche. Stella Rossa-Milan, nel mitico Marakana: ecco i nostri 3 temi chiavi dell’andata dei sedicesimi di Europa League.

REAZIONE MENTALE

—  

Avere un match di coppa tra Spezia e Inter, in realtà, stavolta è quasi un vantaggio. Che Milan sarebbe entrato in campo al Meazza, dopo aver perso male al Picco sabato scorso? Motivato e rabbioso, certo, desideroso di riscattarsi, ma anche un po’ minato nelle certezze. A Belgrado c’è l’occasione perfetta per spazzare via gli strascichi mentali della gara con lo Spezia, archiviandola definitivamente alla voce “serate storte”. Concentrazione alta, giusta tensione, tutta roba che fa bene, se poi vuoi usare il derby per riprenderti il comando della classifica.

SERBI E CROATI

—  

Che non ci sia il pubblico è un male per lo spettacolo, ma un bene per il Milan. Non tanto perché il Diavolo possa impressionarsi in un clima… infernale, quanto per la spinta che avrebbe dato alla “Crvena Zvezda”, come la chiamano lì. Chissà che fischi avrebbero ricevuto Mario Mandzukic e Ante Rebic, i due croati del Milan candidati a partire titolari. Sul numero 9 rossonero, al debutto dal primo minuto c’è grande curiosità: restituito al ruolo di attaccante centrale, ovvero di alter ego di Ibrahimovic, è chiamato a trovare il primo gol con questa maglia. Anche Rebic va tenuto d’occhio, più che altro per capire se il guaio al tendine rotuleo sinistro è completamente riassorbito.

SECONDE LINEE

—  

A proposito di turn over, ormai un Milan “titolare” s’è delineato, com’è normale che sia, visto che siamo oltre la boa di metà stagione. Chi non ne fa parte ha la chance stasera per mandare un segnale a Pioli, se non altro dal punto di vista dell’affidabilità. Ecco allora che uomini come Krunic e Castillejo sono chiamati a una prova brillante per supportare i due croati, mentre da Meité ci si aspetta solidità in mezzo al campo, insieme a un Bennacer ancora lontano dal ritmo giusto. Poi c’è Kalulu, restituito al ruolo di terzino: in mezzo va Tomori, che fin qui ha dimostrato di poter essere ben più che una riserva. Occasione buona per tutti: vietato sprecarla, altrimenti gli impegni in calendario si diraderanno e ci sarà meno spazio per mettersi in luce.

Precedente Video/ Porto Juventus (risultato 2-1) gol e highlights. Chiesa tiene in corsa Pirlo Successivo Milan, che slalom per tornare al top. Da Berlusconi a Elliott, decide ancora Ibra