Rapporti, sfide, progetti tecnici: cosa può spingere Allegri verso la Juve o l’Inter

Il feeling con Agnelli e quello con Marotta, il fascino di un ruolo anche da manager in un ambiente ben conosciuto contro il sogno di vincere lo scudetto nella terza big come nessun altro. E poi l’aspetto economico. Per Max è l’ora delle decisioni

Fermo da due anni, pezzo pregiato del mercato europeo, quando si è fermato nel 2019 in Italia non lo batteva nessuno da cinque anni e anche in Champions gli ultimi due viaggi in finale li ha firmati lui. Con gli ultimi due club scudettati alla ricerca della nuova guida tecnica, inevitabile che in testa alle preferenze ci sia Massimiliano Allegri.

Perché la Juve

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A Torino Massimiliano Allegri è di casa, alla Juventus è un pezzo della quotidianità vissuta fino a due anni fa con rapporti in gran parte non intaccati dalla decisione di salutarsi nell’estate 2019, e alcune delle figure non compatibili con un Max-bis (Paratici) non ci sono più. Con la famiglia Agnelli il tecnico livornese ha una consuetudine ribadita martedì sera nella partita del cuore e alla base della madre di tutti i rumors, quell’incontro a Forte dei Marmi con il presidente a inizio aprile “per gli auguri di Pasqua”. Alla Juventus Allegri conosce già l’ambiente, tornare dove è già stato gli dà più garanzie, così come gliene dà un progetto tecnico forse da puntellare e aggiustare ma indubbiamente più solido di quello che troverebbe altrove in Italia e in buona parte d’Europa. In più la Signora, pronta a mettere sul piatto un contratto fino a quattro anni tra gli 8 e i 9 milioni, gli offrirebbe quel ruolo da manager quasi all’inglese, con competenze dunque non solo di campo, una nuova interessante sfida che Max ha dimostrato di tenere in considerazione.

Perché l’Inter

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Il feeling di Allegri con Marotta è consolidato da anni. Fu su Max che l’attuale ad interista puntò per tenere al vertice la Juve dopo lo strappo Agnelli-Conte del 2014. E sempre lo stesso tecnico livornese fu contattato la scorsa estate, prima che il famoso vertice di villa Bellini del 25 agosto ricomponesse il patto con Conte. Allegri è sempre stato tentato dall’idea di vincere con l’unica grande del calcio italiano che ancora gli manca. Prima dei successi in bianconero, nel 2011 con il Milan aveva interrotto la striscia nerazzurra culminata con il Triplete portandosi a casa scudetto e Supercoppa italiana. Come sempre, pesa anche l’aspetto economico. Pur di assicurarsi il primo della lista – che avrebbe anche l’effetto di sedare il malumore di tutto lo spogliatoio dopo l’addio a Conte -, l’Inter sarebbe pronta a garantire ad Allegri 10 milioni netti per le prossime tre stagioni. Tanti buoni motivi per dire di sì a un progetto che rimarrebbe ambizioso malgrado l’esigenza di cedere uno o due pezzi dell’argenteria di famiglia. Allegri, ultimo particolare da non trascurare, vive già a Milano.

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