Ramsey & Rabiot, la rivincita dei parametri zero. Tristi con Sarri, centrali con Pirlo

Il gallese è titolare nel ruolo che lo scorso anno non ha voluto coprire: il trequartista. Il francese è protagonista nel nuovo centrocampo col doppio mediano

Nella Juventus di Sarri hanno deluso entrambi. Con Pirlo, però, sia Aaron Ramsey che Adrien Rabiot sono rinati. Punti fermi, entrambi titolari nel debutto in Champions. In due ruoli definiti, perché il gallese – che lo scorso anno non voleva giocare trequartista – oggi convince dietro le punte, mentre il francese sembra aver trovato la quadratura del cerchio dopo anni di equivoci tra chi lo ha creduto un nuovo Thiago Motta e chi lo preferisce mezzala. Hanno molte cose in comune: entrambi sono arrivati a parametro zero, sono stati acquistati da Paratici la scorsa estate e hanno inizialmente deluso. Oggi, sono rinati – entrambi – con Andrea Pirlo.

Ramsey, trequartista ritrovato

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Da mezzala a trequartista, per poi passare a incursore che liberasse spazi a Cristiano Ronaldo e Higuain. Unendo a questa collocazione mutevole gli infortuni muscolari, si ottiene la prima stagione di Aaron Ramsey in bianconero. Dove era arrivato a zero, nell’estate 2019, con un biglietto da visita importante: 64 gol e 369 partite con l’Arsenal. L’ambientamento del gallese non è per stato dei migliori: “Da voi c’è più tattica“. Anche Sarri ha faticato a trovargli un posto chiaro, escludendo forse il periodo immediatamente pre-lockdown, quando Ramsey ha segnato due dei suoi 4 gol totali in due partite, contro Spal e Inter. Paradossalmente, nelle sue 24 presenze in Serie A, ha trovato con più facilità la porta da interno di centrocampo piuttosto che trequartista. Pirlo, che lo ha preso in dote, gli ha invece dato fiducia nella posizione che il gallese ha ricoperto più volte nell’ultimo anno a Londra: dietro le punte. Ed ecco che lì il nuovo Ramsey ha festeggiato, a Kiev, le 50 presenze in Champions con una vittoria e una prestazione maiuscola. Che da trequartista avanzato, e molto libero, abbia forse trovato la chiave?

Rabiot, riscoperto in mediana

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Al Psg, Blanc avrebbe fatto di Adrien Rabiot il nuovo Thiago Motta ma la madre del ragazzo, Véronique, ha sempre visto il figlio come mezzala. Capito che l’andazzo non sarebbe cambiato con Unai Emery, Rabiot ha salutato Parigi, pure lui a parametro zero, pure lui scelto da Paratici. Con Sarri non è andata come sognava: lento e scolastico, timido e maldestro, 27’ all’esordio contro il Parma, tre panchine di fila, i problemi agli adduttori a complicare ulteriormente l’adattamento. Alla lunga però è uscito fuori il vero Rabiot, mezzala sinistra come voleva la madre. Si è preso il centrocampo, ha acquisito minutaggio e trovato il primo gol in A, al Milan: scatto da centrocampo, tunnel a Hernandez e conclusione di sinistro imparabile per Donnarumma. Quest’anno, poi, Pirlo lo ha premiato col posto da titolare nelle prime due partite, al fianco di McKennie. Porta il numero dell’ex compagno Matuidi (il 14) ed è tornato in nazionale dopo due anni. Lo scorso anno, 37 presenze. Oggi, espulsione contro la Roma a parte, è tornato importante in mezzo, col doppio mediano. Le gerarchie non sono ancora definite, ma Pirlo ha già un francese in più.

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