Quasi 535 milioni in 18 mesi: ecco quando i Friedkin hanno speso per la Roma

Oltre i 199 investiti per l’acquisto del club, ci sono altri 335,8 per le spese correnti. A gennaio versati altri 25,8 milioni

Oltre mezzo miliardo di euro. Più esattamente 534,8 milioni di euro, compresi i 25,8 versati pochi giorni fa. A tanto ammonta l’investimento dei Friedkin nella Roma dall’agosto del 2020, quando la famiglia texana decise di acquistare il club giallorosso dalla precedente gestione, quella che faceva capo a James Pallotta. Un’enormità, considerando che l’investimento iniziale per acquistare la Roma è stato di 199 milioni, a cui aggiungere i 335,8 “iniettati” nelle casse del club a più riprese per le esigenze del “working capital” del gruppo. Ecco anche perché la gestione attuale deve convivere con una crisi di liquidità per quanto riguarda le vicende di mercato: a gennaio sono stati spesi 2 milioni per gli arrivi di Maitland-Niles e Sergio Oliveira, coperti dai 2 della cessione di Ciervo al Sassuolo.

L’acquisto

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Dan e Ryan Friedkin hanno comprato la Roma nell’estate del 2020, esattamente nella notte tra il 5 e il 6 agosto, il giorno prima dell’impegno della squadra a Duisburg in Europa League, negli ottavi di finale poi persi nettamente (2-0) contro il Siviglia dell’ex d.s. spagnolo Monchi. L’assegno staccato per l’acquisto fu complessivamente di 199 milioni di euro, così suddivisi: 63,4 milioni di euro per l’’86,6% del pacchetto azionario di maggioranza, 8,5 milioni per le altre partecipazioni societarie detenute da As Roma SPV, 111 milioni per rimborsare i finanziamenti-soci in favore del club erogati da Pallotta (di fatto la copertura di quanto già versato dalla precedente proprietà nell’aumento di capitale da 150 milioni di euro) e 16 milioni per i costi sostenuti in favore di Stadio TdV SpA (la controllata che si occupava del nuovo stadio di Tor di Valle). Da allora, però, i Friedkin hanno poi dovuto immettere denaro fresco nel club se non tutti i mesi, quasi.

I finanziamenti

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Dal momento dell’acquisto ad oggi, infatti, i proprietari della Roma hanno iniettato nelle casse del club esattamente 335,8 milioni di euro. Considerando che il primo finanziamento soci è datato proprio agosto 2020, in questi 18 mesi di proprietà la famiglia Friedkin ha versato una media di 18,7 milioni di euro al mese. Solo per la gestione corrente, per tenere in vita il club. Il versamento più cospicuo c’è stato nello scorso mese di agosto, con 60 milioni, ma anche a dicembre del 2020 i milioni messi a disposizione della società furono ben 40. E in questa stagione le iniezioni di denaro fresco non si sono mai fermate: 25 milioni a settembre, 10.9 ad ottobre, dieci a novembre, 15,8 a dicembre e infine 25,8 a gennaio. Ecco spiegato anche il motivo per cui la Roma può anche pensare di vendere qualche gioiellino di casa, perché la macchina brucia denaro senza fine per continuare ad andare, anche a causa di introiti che si sono notevolmente contratti sia a causa della pandemia, sia per la mancanza della Champions League (dove la Roma manca oramai dalla stagione 2018-19).

I conti

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Del resto, la situazione dei conti giallorossi non è florida e non fa intravedere una inversione di tendenza. L’Indebitamento finanziario netto adjusted del club al 31 dicembre 2021 è di 322 milioni (Al 30 giugno era di 311,7 milioni, con un incremento di 10,3 milioni dovuto alle minori disponibilità liquide e all’incremento dei finanziamenti con le società del gruppo). Il che, appunto, fa pensare che da qui a giugno i Friedkin dovranno mettere ancora tanti soldi per tenere viva l’attività corrente.

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