Puggioni, l’ultrà che si prende la porta della Sampdoria nel derby

Puggioni, l'ultrà che si prende la porta della Sampdoria nel derby
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L’infortunio occorso a Viviano gli spalanca la porta blucerchiata che dovrà difendere dagli assalti dai cugini prima e probabilmente dai temibili campioni juventini poitwitta

TORINO – A volte i capricci del destino realizzano anche sogni che parevano impossibili. Così è per Cristian Puggioni, 35enne portiere genovese della Samp e tifoso da sempre dei colori blucerchiati, che sabato sera esordirà con l’amata maglia proprio nel derby, la partita delle partite per chiunque sia nato e abiti bella città della Lanterna. L’infortunio occorso a Emiliano Viviano gli spalanca la porta sampdoriana che dovrà difendere dagli assalti dai cugini prima e probabilmente dai temibili campioni juventini poi.  Ma nella sua testa ora c’è posto solo per il derby. La stracittadina numero 113 arriva in un momento delicato soprattutto per la Samp. E lui sarà lì, in quel posto dove ha sempre sognato di essere fin dagli albori della sua carriera, con tutto il peso psicologico che quella posizione comporta. Puggioni ha iniziato a parare nell’Angelo Baiardo, squadra dilettantesca genovese poi passò nelle giovanili della Samp. Buona carriera tra lega Pro e Serie B, fino al quadriennio al Chievo in Serie A. Nel 2015 il ritorno a casa, in blucerchiato, con il ruolo di vice. Pochi mesi prima aveva rifiutato la possibilità di passare al Genoa che lo aveva richiesto al club clivense. Lui, molto semplicemente, aveva chiarito: «Non potrà mai giocare in rossoblù. Sono e resto sampdoriano». A lui la Gradinata Sud, regno del tifo blucerchiato, dopo quell’episodio dedicò uno striscione emblematico: “Onore a chi rispetta il suo primo amore, Puggioni uno di noi!”. Questa frase campeggia sulla pagina Facebook ufficiale del giocatore. D’altronde, nella sua gioventù, aveva frequentato spesso quella gradinata, confuso tra gli ultra e sempre pronto a sostenere i propri colori. Adesso, dopo tanti anni, non sarà più tra gli spalti a tifare ma un poco più in là, in campo per giocare. Il sogno si realizza, l’ambizione di una vita professionale diventa realtà e nell’appuntamento più importante. Sabato sera sentirà addosso la pressione della gente blucerchiata che, probabilmente, giocherà con lui. Perché Puggioni è uno di loro e lo è sempre stato anche lontano da Genova. Lui, però, dovrà essere bravo a “reggere” il peso, a non farsi condizionare da quell’emozione che a volte toglie lucidità e a dare il proprio contributo alla causa. Ha l’occasione che ha atteso da sempre, deve fare di tutto per sfruttarla. L’esito del derby dipenderà anche da lui, da un tifoso in campo…

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