Pioli: “Non siamo ansiosi, in estate nessuno pensava fossimo da scudetto”

Il tecnico rossonero alla vigilia della sfida col Torino: “È un privilegio essere qui, dobbiamo esaltare i nostri punti forti e nascondere quelli deboli”

Dal nostro inviato Marco Pasotto

9 aprile – milanello (varese)

In questo Milan double-face, la missione più impellente di Stefano Pioli è riuscire a conferire un bell’aspetto anche al lato che ultimamente non funziona più come dovrebbe. Un lato sdrucito, opaco. Benissimo la porta rimasta immacolata nelle ultime cinque uscite (Coppa Italia compresa), decisamente poco confortante il conteggio che vede fermarsi a tre i gol messi a segno. Di cui solo uno da un attaccante. Un dato che non può appartenere a una squadra che punta allo scudetto. Ieri a Milanello è spuntato in visita Tevez, uno che qualche gol in carriera l’ha fatto (e che dieci anni fa, se fosse arrivato, avrebbe potuto cambiare pesantemente i destini rossoneri). Carlitos ha fatto selfie con Giroud e Leao, e magari porta bene. Di certo il Milan non può pensare di gestire le ultime sette curve stagionali affidandosi alle vittorie di corto muso.

quegli ultimi 20 metri

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Occorre dare un senso alla produzione offensiva evitando di ritrovarsi a mani vuote a fine partita dopo aver maneggiato inutilmente 33 conclusioni come lunedì scorso col Bologna. Anche perché il piccolo fossato che il Diavolo aveva scavato dietro di sé non esiste più, il bonus è sfumato e d’ora in avanti i passi falsi costeranno lacrime e sangue. “Col Bologna abbiamo giocato una buona gara ma non siamo riusciti a vincere una partita importante – spiega Pioli -. In settimana quindi abbiamo lavorato su certe situazioni che vogliamo migliorare fin da domani. Sono stati giorni di lavoro fatti bene con partecipazione, attenzione e qualità, ovvero ciò che servirà a Torino. Siamo consapevoli di dover migliorare negli ultimi 20 metri: precisione ed efficacia.

Vi do un dato: col Bologna abbiamo giocato 93 palloni in area avversaria, di solito la media è 42. Vuol dire che era una serata nata storta. È questione di precisione negli ultimi metri e ci abbiamo lavorato su. La sfida Giroud-Bremer? Bremer è uno dei difensori più forti del campionato, Giroud può metterlo in difficoltà perché è uno degli attaccanti più forti del campionato”. Non fa una grinza.

nessuna ansia

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Poi Pioli si indispone un po’. Vorrebbe parlare più del Torino e meno del Bologna, forse percepisce un po’ di negatività nell’ambiente e allora rivendica: “Stiamo facendo un’annata importante, con un buonissimo girone di ritorno. Abbiamo i nostri limiti, ma sono molte di più le nostre qualità. È un privilegio essere in queste condizioni in questo momento, tornando indietro a settembre nessuno avrebbe pensato che a questo punto saremmo stati in lotta per lo scudetto. E comunque non vedo una squadra preoccupata, ansiosa o che sente troppo la pressione”.

L’anno scorso a Torino finì 7-0, ma adesso è tutta un’altra storia: “Quanto è lontana quella partita… Il Toro è molto diverso da allora, sappiamo le difficoltà che incontreremo, sarà anche una partita fisica e sporca, ma non ci tireremo indietro. Dobbiamo esaltare i nostri punti forti, dove sappiamo di essere bravi, e minimizzare quelli deboli. E nel nostro caso si chiama gioco di squadra. Arriveremo alla partita di domani con la convinzione che ogni palla può essere quella decisiva. Per conquistare il campionato occorrerà vincere tanto e noi abbiamo la qualità per farlo”. Infine, una considerazione importante sul calendario: “Giocare sapendo il risultato delle altre non cambia le cose. Però nelle ultime giornate sarebbe corretto se giocassimo tutte allo stesso orario”.

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