Pafundi illumina l’Udinese, ma vince l’Inter: decide il più piccolo degli Esposito

Milan ko a Lecce, pari in extremis del Napoli contro la Samp. E il Cagliari supera il Cesena

Dalla panchina del Maradona al campo. Le ultime 48 ore di Simone Pafundi sono state a dir poco frenetiche, con il trequartista classe 2006 dell’Udinese che, la sera prima della sfida fra i friulani e il Napoli capolista, ha ricevuto una chiamata direttamente da Coverciano con la quale gli hanno confermato la convocazione da parte di Mancini. Il giorno dopo ha atteso invano un segnale di Sottil, che però non gli ha concesso minuti contro la squadra di Spalletti, per cui Simone e tutta la sua famiglia – i genitori sono di Napoli – fanno il tifo. Infine Simone è sceso in campo con l’Udinese Primavera, impegnata nel match salvezza contro l’Inter terzultima. Hanno vinto i nerazzurri 2-1 grazie al gol decisivo di Francesco Pio Esposito, punta classe 2005 e ultimo esponente di una dinastia che sembra avere questa maglia cucita addosso (prima di lui l’hanno indossata i fratelli Salvatore e Sebastiano).

Ci pensa Esposito

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Pafundi, che l’anno scorso ha trascinato l’Udinese alla promozione in Primavera 1 malgrado avversari di 3 o 4 anni più grandi, è stato in assoluto il migliore dei suoi anche questo pomeriggio, con quel suo mancino che scomoda paragoni importanti (qualcuno rievoca perfino Maradona e Baggio). Con la sua 10 sulle spalle si è reso pericoloso al 35’ (murato sul più bello), con una conclusione troppo debole al 38’ e in altre due-tre circostanze (l’ultima al 90’, quando ha costretto il portiere Botis all’ennesimo intervento). Nel mezzo il gol del vantaggio interista dopo appena 3’ (autogol di Guessand sul cross basso e insidioso dalla sinistra di Pelamatti), il pareggio dell’Udinese all’11′ col colpo di testa di Semedo sulla palla perfetta di Buta e due pali nerazzurri nella ripresa con Di Pentima e Iliev. Infine al 79’ il grandissimo gol di Francesco Pio Esposito, che con un tocco di destro manda fuori tempo Abankwah e che di sinistro mette la palla in rete.

L’Inter vince così la sua seconda partita in campionato e chiude il 2022 al 15esimo posto. Oggi vorrebbe dire playout, stranissimo per una squadra che negli ultimi anni ha dominato il panorama giovanile. Ma ci sarà tutto un 2023 per invertire la rotta.

Diavolo ko

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Sperava invece in un regalo di compleanno migliore Ignazio Abate, che ieri ha festeggiato i 36 anni ma che oggi ha visto il suo Milan cadere per mano del Lecce di Medon Berisha, centrocampista che ha spento 19 candeline lo scorso 21 ottobre. I rossoneri, reduci dal 4-0 inflitto all’Atalanta, perdono così per la terza volta nelle ultime quattro giornate e, dopo la lunga sosta dovuta al Mondiale, riprenderanno il campionato dal dodicesimo posto. Se contro i bergamaschi era stato decisivo Lazetic, trascinatore con una tripletta, la sconfitta con i ragazzi di Coppitelli nasce proprio con l’uscita dal campo dell’attaccante serbo, schierato per la prima volta da Pioli in Serie A a Cremona: al 53’ succede infatti che un grave errore di Pluvio costringe Nava, fin lì protagonista con due interventi importanti, all’uscita disperata fuori dall’area su Burnete, travolto dal portiere rossonero. Cartellino rosso per quest’ultimo (a quel punto il secondo portiere Torriani prende il posto di Lazetic) e gol sulla punizione seguente da parte di Berisha, uno che si è formato nelle prestigiose giovanili dello Young Boys e che ha fatto litigare tre nazionali, cioè Albania, Svizzera e Kosovo, salvo poi scegliere di rappresentare quest’ultima. Celebre la battuta del ds Corvino: “E’ un 2003, ma la qualità non ha età. Solo il tifoso da bar guarda i nomi e preferisce un Fabregas a Berisha…”.

In extremis

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Punto prezioso per il Napoli, che in pieno recupero riagguanta la Samp in quello che era a tutti gli effetti un match salvezza (azzurri 14esimi a 12 punti, liguri subito dietro a 9). A portare in vantaggio gli ospiti è Niccolò Bianchi, che a inizio ripresa è il più veloce di tutti ad avventarsi su un pallone rimasto nel limbo dopo l’intervento del portiere Boffelli a tu per tu con Leonardi. È il primo gol in Primavera per il centrocampista classe 2004, che però non sarà decisivo. In pieno recupero, minuto 93’, il Napoli infatti pareggia i conti con il colpo di testa di Gioielli, che poi al 95’ sfiora perfino la doppietta con un nuovo tentativo aereo bloccato dal portiere avversario.

Terza vittoria di fila invece per il Cagliari, che batte un Cesena sempre più ultimo con il colpo di testa al 77’ di capitan Cavuoti. Il giovane trequartista, che fece innamorare Semplici e che esordì fra i grandi con Mazzarri, era stato decisivo anche nelle scorse due giornate con i tre assist contro il Sassuolo e il gol all’Udinese.

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