Osi e Kvara, i nuovi mostri

I nuovi mostri hanno 46 anni, anagraficamente e calcisticamente sarebbero dei bambini, talenti che ondeggiano nel macrocosmo con quella faccia da adolescenti, piccoli scugnizzi che tentano di ribaltare il potere (tecnico) costituito. I “vecchi” mostri, ma si fa per dire, vanno dai 53 anni di De Bruyne e Haaland ai 66 di Messi e Neymar, i tandem della felicità di chi ha già avuto tanto dalla propria vita, dovendo dividersi tra principi, emiri e pozzi di petrolio. I nuovi mostri hanno arricchito di loro Napoli, l’Italia e ora puntano dritto al cuore dell’Europa, affinché Osimhen e Kvara diventi un’azienda senza limiti, né frontiere, per diffondere quel marchio di lusso che s’è impossessato di un Paese ed è in grado di allungarsi ben dentro un Continente intero, che sa di Champions, di ottavi di finale che, ovviamente, ha la vista sui quarti di finale. 

Exploit

I nuovi mostri sono reduci da un’altra serata piena di loro, a Reggio Emilia contro il Sassuolo, ci hanno messo un gol a testa, quanto è servito per starsene sempre quindici punti più su dell’Inter: uno è partito da centrocampo, ci ha messo dodici passettini brevi ma secchi per squarciare quei trentacinque metri che l’hanno portato al limite dell’area di rigore, per sistemarla di destro in un angolo buio per il portiere; il socio, s’è preso il pallone l’ha scagliato come una freccia, un proiettile o non si sa cosa, tra palo e portiere, poi se n’è andato un po’ prima ma sta bene, è pronto, caldo, non vede l’ora di esserci a Francoforte, lui che della Germania sa tante cose, essendo passato da Wolfsburg proprio in avvio di carriera. E però adesso viene il bello, si chiama Champions, dove hanno stupito ma sino a un certo punto. 

Il confronto

I nuovi mostri hanno messo assieme complessivamente esattamente quaranta gol/assist, appena sei in meno di Haaland e De Bruyne e a cinque di distanza da Neymar e Messi: la nuova gerarchia del football ha completato un podio esaltante, ha spalancato al tandem napoletano il limpido orizzonte che trascina tra le stelle, li ha investiti di un ruolo che sa però di autorevolezza. Kvara e Osi, in arte pure Kvaramen, viaggiano su ritmi che in Italia sono insostenibili, uno (il georgiano) comanda la classifica degli assist e l’altro (il nigeriano) è il principe della classifica cannonieri: e la Champions che li aspetta, ha visto solo qualcosa di loro, piccoli cenni di questa sintonia che va completandosi. Kvaratskhelia s’è dovuto accontentare di due gol e di tre assist, che non sarebbero neanche male se non avesse mostrato successivamente il suo cinismo e la sua generosità, spalmati dento quel dribbling ribelle, che disorienta; Osimhen ha giocato poco, si è fatto male subito, alla prima e dopo aver sbagliato un rigore, poi ha dovuto accontentarsi di rubare un gol all’Ajax: in campionato, nove reti nelle ultime sette giornate, è tutta un’altra vita. I nuovi mostri stanno arrivando. 

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