Notte Champions, la prima di Lewandowski a casa Bayern

BARCELLONA – L’ultima visita all’Allianz Arena evoca avvilenti ricordi per il Barça. Era l’8 dicembre dello scorso anno e i tedeschi, con Lewandowski al centro dell’attacco, s’imposero con un secco 3-0 che significò eliminazione direttamente dalla fase a gruppi della Champions per i catalani. Non era mai accaduto nei 21 anni precedenti. La notizia fu che il polacco, che nelle prime 5 gare del girone era sempre andato a segno per un bottino di 9 reti, quella sera rimase a bocca asciutta. La sua doppietta ai blaugrana l’aveva siglata a settembre, al Camp Nou, la notte della grande ouverture del torneo. Domani, dopo 8 anni impreziositi da 19 titoli, tra cui 8 scudetti, 1 Coppa Campioni e un Mondiale per Club, a cui Lewa ha pesantemente contribuito con i suoi 344 gol in 375 partite, il superbomber torna per la prima volta, a Monaco di Baviera, da avversario. «Sono molto felice di rivederlo – l’ammissione di Julen Nagelsmann –. Mi auguro che i nostri tifosi sappiano onorarlo per tutto quello che ha fatto per il Bayern, al di là delle modalità della sua partenza».

Robert Lewandowski e la danza della pioggia

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L’accoglienza

E in effetti c’è una certa curiosità per l’accoglienza che verrà riservata dall’Allianz Arena al vecchio idolo, che a luglio, con dichiarazioni non troppo diplomatiche, ha forzato l’addio con un anno d’anticipo rispetto al contratto, lasciando nelle casse del Bayern 45 milioni di euro. Con compagni e dirigenza, tutto risolto, dopo la visita a sorpresa ai campi di allenamento bavaresi lo scorso 2 agosto, dove si è presentato con una valigia ricolma di buoni sentimenti e di regali. Ora arriva la prima da avversario. Lewandowski riappare, in testa alla comitiva dei 25 convocati da Xavi – tutti disponibili – con un biglietto da visita di 9 reti nelle prime 6 in blaugrana, 3 delle quali siglate proprio in Champions, contro il malcapitato Viktoria Plzen, che gli hanno permesso di salire a quota 89 gol nel torneo. Meglio di lui, solo Ronaldo e Messi, 140 e 125 reti.

Müller: "Lewandowski non sarà mai il passato"

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