Napoli, Raspadori: “Colpo di testa da migliorare. Il numero 81? Dietro ci sono… dei prefissi”

L’intervista dell’attaccante del Napoli a Dazn

Giacomo Raspadori, attaccante del Napoli, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Dazn, soffermandosi sul big match contro la Juve e alcuni retroscena sulla sua carriera fino all’approdo in azzurro.

Raspadori su Napoli-Juve

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“Io protagonista di Napoli-Juve? Te ne rendi conto perché è quello che sognavo. Te la godi perché la mia passione è giocare a calcio farlo davanti ad un pubblico così c’è la pressione giusta. Se sei cosciente di questo, te la godi di più. Vedere il mio nome sulla maglia si fa fatica ad abituarsi poi vederla sul quella del Napoli è prestigiosa perché indossata da grandi calciatori. Le maglie con i gol in campionato e Champions le custodisco con cura. Ogni tanto a casa le rimetto. Non le ho nemmeno lavate, quelle non si lavano”.

Sui suoi allenatori

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“Aldo Tolomelli è stato il mio primo allenatore nel Progresso Calcio, squadra della mia città. Tutti gli allenatori mi hanno lasciato qualcosa, è stato uno scambio reciproco. A partire da De Zerbi che è stato il primo allenatore tra i grandi, mi ha fatto sentire calciatore dopo che erano due anni che non giocavo. Mi ha dato tanti insegnamenti per farmi esprimere all’altezza della squadra. Con Dionisi ho avuto la possibilità di sbagliare, provare ruoli diversi e restare in campo con continuità. Con lui ho fatto il trequartista, ruolo mai fatto prima. Con Spalletti sto lavorando per migliorare tutti i dettagli. Quello che vediamo prima delle gare lo vediamo in campo, per noi è un grande aiuto perché sai già come comportarti”.

Sulla scuola

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“A scuola me la cavavo, sono cresciuto con dei valori familiari per cui devi fare il 100% per portarle a termine. Ho preso la scuola come qualcosa in più anche se preferivo giocare a calcio. Il calcio non toglie alla scuola e viceversa, ti permettono di imparare tante cose. faccio scienze motorie, mi è capitato di dare un esame anche prima di una gara. Talvolta ti alleni perché devi farlo, ma se capisci anche il motivo e sei a conoscenza secondo me può essere un valore aggiunto. Alla maturità ho preso 79. In Italiano avevo 8, matematica 6, storia 7, inglese 7. Tiro con il destro? Con il destro calcio di precisione e di forza con il mancino, quindi darei 8. Colpo di testa mi do un 5, mi dà stimolo questo voto per cui devo lavorare di più. Dribbling? Non è una mia dote migliore, mi do 7. Movimenti senza palla voto 9. Un aspetto che fa innamorare di me gli allenatori? Credo il primo controllo di palla. Giocare nel cortile mi ha aiutato. È lì che impari la tecnica di base”.

Sul numero di maglia

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“Numero maglia 81? Il Cholito era arrivato prima di me e ha scelto il 18, il numero che avevo in precedenza al Sassuolo. Ero molto legato al 18 perché è la mia data di nascita. Ho deciso di invertire puntando sull’81 approfittando anche del fatto che il prefisso di Napoli è 081. Spesso andiamo in auto insieme con Simeone e Sirigu. Nel tragitto parliamo di tante cose, siamo delle menti sopraffine. A Osimhen toglierei il colpo di testa, è pazzesco. Al Cholito toglierei il movimento in area. A Kvara l’uno contro uno così come Lozano. A Politano invece il tiro a giro”.

Napoli prima scelta di Raspadori

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“Napoli è stata la prima scelta, ho sentito forte interesse della società, direttore e mister con cui ho parlato. Sentivo che era il momento giusto di alzare l’asticella. Non è perché devo dirlo, ma ho scelto Napoli in un attimo. Napoli per il calcio che sta esprimendo il miglior calcio, per un calciatore come me è la squadra migliore per esprimermi al meglio. Napoli è una città bellissima, svegliarsi la mattina e vedere il mare da Posillipo è una cosa a cui noi emiliani non siamo abituati. Mi piace molto il centro, vorrei avere l’occasione di approfondire i Quartieri Spagnoli. Sono stato a Piazza Plebiscito, ho portato i miei nonno quando sono arrivati qui. Napoli non è semplice sotto l’aspetto culinario, ci sono tante tentazioni. Mi fa impazzire la mozzarella di bufala. Cerco di variare molto dal punto di vista alimentare. La sera prima della gara si mangia la crostata dello chef Paolino”.

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