Napoli, le due parole che fanno infuriare Sarri

Napoli, le due parole che fanno infuriare Sarri
© Marco Canoniero

I paragoni con la Juventus e il gap da colmare per vincere lo scudetto. Al tecnico azzurro c’è una domanda che proprio non va giùtwitta

ROMA – Ci sono due semplici parole che mandano Maurizio Sarri su tutte le furie. Due parole accompagnate da un punto interrogativo: cosa e manca. Facciamo pure tre, dove la terza è sottintesa e risponde al nome di Juventus. “Cosa manca, Sarri, per avvicinarsi alla Juve?”. Volete farlo arrabbiare, chiedeteglielo di nuovo. È la domanda che si sente fare da un anno, da quando la Juventus è sistematicamente sopra il suo Napoli in classifica da quel gol di Zaza all’88’. È la domanda che gli fanno spesso in tv, Mediaset, Sky, Rai non c’è differenza. Perché il suo Napoli è oggettivamente bello da vedere e per gli esteti del calcio è quasi un peccato che non sia primo in classifica a lottare testa a testa con la Juventus. Cosa manca, Maurizio Sarri lo sa e lo ha sempre detto in maniera onesta e diretta. Il toscano nato a Napoli non ha mai nascosto la sua natura e le sue idee, da “comunista convinto” (cit. De Laurentiis): idee talmente forti da declinare l’invito a leggere in diretta tv messaggi solidali perché a quelle cose, alla beneficenza, “ci deve pensare lo Stato”.

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COSA MANCA – Prima di tutto gli manca Higuain, quell’attaccante che il tecnico di Figline è riuscito a portare fino a 36 gol in campionato, facendogli stabilire il nuovo record di marcature in A. Più che l’assenza dell’argentino, però, ha influito il fatto che sia andato alla Juve, rinforzandola non poco.

Gli manca il famoso fatturato, la metà di quello della Juventus fino all’anno scorso, ma che quest’anno migliorerà sensibilmente proprio grazie alla cessione del Pipita e agli introiti della Champions League, con o senza preliminari.

Gli manca il poter acquistare i top player che gli facciano fare il salto di qualità. Il Napoli è una società che si autofinanzia e la sua cifra massima l’ha spesa proprio per Higuain (40 milioni), ma proprio perché era stato appena ceduto Cavani (per 64 al Psg). Lo stesso Milik, per il quale ne sono stati spesi 33, è stato preso per sostituire il Pipita (90). Il terzo giocatore più pagato della storia del Napoli, per capirci, è Maksimovic (25). Poi, bisogna scendere per gli altri sotto i 20 milioni (Inler, Quagliarella eccetera).

Inoltre, al suo club manca quello che ha definito il “potere politico” che la Juve avrebbe a differenza del Napoli. Lui stesso, in passato, si è lamentato del fatto che fosse l’unico a esporsi dopo i match, per complimenti, critiche o reclami.

Al Napoli, davanti ai microfoni, lui e qualche volta De Laurentiis – possibilmente non subito dopo le partite – è di fatto l’unico a metterci la faccia. Alla Juve, Allegri a parte, a parlare con i media si presentano anche Marotta, Nedved e sporadicamente Paratici. Alla Roma è una sfilata: Spalletti, Gandini, Baldissoni, prima Sabatini, poi Massara, ora Monchi, talvolta Pallotta.

Insomma, secondo Sarri al Napoli manca ancora tanto per raggiungere la Juventus. E lui, giustamente, si è stufato di sentirselo chiedere.

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