Miracolo di Terracciano al 97′! E la Fiorentina vola ai gironi di Conference League

La squadra di Italiano sfiora un paio di volte il gol qualificazione ma nel finale rischia grosso: Igor espulso nel recupero, poi la paratona del portiere

Regge ma non si arrocca, propone senza paura e alla fine è un atteggiamento che paga. Tanto che, alla maniera pugilistica, ai punti probabilmente vincerebbe la Fiorentina. Questo 0-0 però ha lo stesso valore, perché dopo il 2-1 dell’andata segna il ritorno dei viola in Europa a cinque anni dall’ultima volta. Non riesce la rimonta al Twente, non basta la bolgia del Grolsch Veste. Italiano centra l’obiettivo: la qualificazione alla fase a gironi della Conference League. Un traguardo reso possibile dalla compattezza ma soprattutto dalle mani di Terracciano, che all’ultimo respiro neutralizza il colpo di testa di Brenet.

la partita

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Italiano conferma Maleh in mediana e lascia fuori Duncan, a sorpresa Nico Gonzalez parte dalla panchina con il tecnico che punta ancora su Sottil; titolare il recuperato Igor al posto di Nastasic al centro della difesa. Qualche novità rispetto all’andata c’è anche nel Twente, che lancia dal primo minuto Cerny sulla trequarti, l’uomo che ha lasciato aperto il discorso qualificazione con la rete siglata al Franchi, e Hilger nel reparto arretrato. Jans voleva un approccio più coraggioso della sua squadra e lo ottiene. La partenza degli olandesi è molto intensa, la Fiorentina soffre la pressione molto alta nelle fasi iniziali della sfida, complice l’atmosfera ad Enschede. Il pubblico si fa notare non solo col sostegno, ma anche disturbando il gioco con il lancio dei bicchieri dagli spalti. Al 17’ è provvidenziale il salvataggio di Cabral, protagonista nella propria area deviando sulla linea di porta la conclusione ben indirizzata di Vlap, su cui Terracciano non sarebbe arrivato. I viola tentano di spaventare gli avversari in ripartenza, ma il primo pericolo creato è direttamente da calcio di punizione: Sottil ci prova dalla distanza, il pallone è sporcato da Van Wolfswinkel in barriera, Unnestall però è reattivo e non si fa ingannare dal cambio di traiettoria (38’). È ancora l’esterno della Fiorentina, il più attivo dei suoi, a tenere in apprensione la retroguardia del Twente. Lo fa al 41’, quando conclude troppo centralmente dopo un bello slalom.

la ripresa

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Il secondo tempo comincia sulla falsariga del primo, a ritmi indiavolati. Il diagonale secco di Sottil dal limite viene neutralizzato dal portiere, sul capovolgimento di fronte Igor scherma in modo decisivo la conclusione a botta sicura di Cerny a centro area (52’). Tre minuti dopo, tante proteste di Italiano sull’intervento di Unnerstall su Ikoné lanciato a rete: il braccio è largo ma il portiere in realtà sfiora il pallone con la testa. Ottima in questa circostanza la mancata chiamata in presa diretta dell’arbitro Petrescu in una situazione che avrebbe potuto trarlo in inganno. Il piano partita comincia a svilupparsi nelle panchine. L’allenatore dei viola vuole più ordine a centrocampo, nel tentativo di disinnescare il Twente col palleggio, così inserisce Mandragora al posto di Maleh. Jans d’altro canto cambia dietro la punta mandando in campo Rots e Tzolis, che calcia due volte ai primi palloni toccati, ma Terracciano è attento su entrambi i tiri. La Fiorentina non vuole cali di tensione, a venti minuti dal termine è il turno di Jovic e Nico Gonzalez, che rilevano Sottil e Cabral. La strategia potrebbe premiare Italiano al 75’: l’attaccante serbo spizza per Nico Gonzalez, che a sua volta premia l’inserimento di Ikoné; a tu per tu con Unnerstall, però, l’ex Lille però non è freddo quanto basta. Fumogeni e oggetti provocano momenti di tensione fra le due panchine, con il direttore di gara che deve interrompere il gioco. I viola hanno un altro match point all’85’ con Mandragora: Jovic serve perfettamente il taglio del centrocampista, che si alza in rovesciata con la palla che si ferma sul palo. Il finale è tutto di sofferenza, a causa dell’inferiorità numerica. Quattro dei sette minuti di recupero si giocano senza Igor, espulso per somma d’ammonizioni dopo un giallo severo per perdita di tempo. Nonostante tutto, la Fiorentina spreca un’altra occasione enorme con Jovic e il miracolo di Terracciano sul colpo di testa di Brenet all’ultimo istante vale l’Europa.

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