Milan, tra Champions e scudetto l’Atalanta è sempre un crocevia

Milan e Atalanta. Diavolo e Dea. Nelle ultime tre stagioni quando i rossoneri hanno incrociato i nerazzurri sono sempre state sfide che si portavano dietro grandi significati. Sarà così anche domenica: Pioli ha già messo le mani avanti, spiegando pochi giorni fa che l’Atalanta “lo preoccupa perché non ha le coppe”. Questa sfida, tra l’altro, sarà pure il primo big match del campionato, in uno stadio che a dicembre del 2019 aveva segnato l’anno zero del Milan. Anzi, no. In questo caso si può essere ancora più precisi: la “partita zero”. Quella da cui tutto è nato, o meglio, da cui è nato il nuovo Milan. “Questo” Milan. Il 22 dicembre 2019 sarà ricordato per sempre come la data della ripartenza. Di un progetto che si era sbriciolato sotto il peso dell’insostenibilità finanziaria e che stava avviando il Diavolo a un suicidio globale: sportivo, economico, d’immagine. Quel 5-0 inflitto dalla Dea, visto col senno del poi, è stato una benedizione. Perché senza uno shock di quella potenza e portata, il Milan avrebbe corso il rischio di continuare a vivacchiare, avvitato in uno stallo irrecuperabile.

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