Milan, la ricetta per Londra: Diaz ci prova, ma serve il miglior Leao

I rossoneri avranno subito l’occasione di rifarsi dal tonfo di Firenze: ecco come Pioli ha intenzione di ripartire a Londra

Quando gli hanno chiesto se ha già in mente la formazione da schierare a Londra, Pioli ha risposto “sì” con tono sicuro, salvo poi fare marcia indietro per non dare troppi indizi: “Più o meno”. Intanto un nome si può dare: Leao. Il portoghese, squalificato a Firenze, si riprenderà il suo posto a sinistra, pronto a strappare come all’andata. Un fattore in più per cercare l’impresa.

Leao, dove sei?

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Rafael non segna da quasi due mesi. L’ultimo squillo il 14 gennaio contro il Lecce, nel 2-2 del Via del Mare. Da lì in poi sette partite senza buttarla dentro, compresa la finale di Supercoppa persa contro l’Inter. Pioli ha bisogno dell’Mvp dell’ultima Serie A per centrare i quarti di finale. L’ultima volta che i rossoneri sono entrati tra i migliori otto era il 2012, Milan-Barcellona. Leao aveva 13 anni e si divertiva nelle giovanili dello Sporting, un talento ribelle dall’ottimo dribbling e i rimproveri continui. “Svogliato, pigro, poco incline al sacrificio”. A Lisbona ne parlavano così, e forse avevano ragione. Pioli, dopo un paio di stagioni intermittenti, l’ha strigliato per l’ultima volta: “O cambi, oppure ti perdi”. Il resto è ciò che abbiamo visto l’anno scorso: miglior giocatore della Serie A con 11 gol. A Londra avrà bisogno di lui.

Diaz ci prova

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Il dubbio riguarda Diaz. Lo spagnolo si è fermato prima della Fiorentina per una distorsione al ginocchio. Pioli non ha chiarito i tempi di recupero, è rimasto vago anche nel post partita, quindi la situazione è ancora ombrosa. Brahim – match winner all’andata – farà di tutto per prendere parte alla trasferta.Del resto ha anche un certo feeling con il Tamigi: nel 2017, con il City, ha segnato una tripletta all’Under 23 del Chelsea – giù punito due anni prima con l’Under 18 – e un altro gol ai pari età del Tottenham, poi punito anche “da grande” nell’ultimo match. Pioli incrocia le dita e spera nel recupero. Quando vede l’Europa Brahim strappa sempre qualche applauso: cinque gol in 20 partite da quando veste rossonero. E Londra porta anche fortuna.

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