Malcuit, Milik e Llorente out. Monte ingaggi alleggerito, ma il problema terzini resta

Il club di De Laurentiis ha ceduto tre giocatori. Nessuna entrata e un nodo da risolvere

Maurizio Nicita @manici50

1 febbraio – Milano

Il segnale è chiaro e il Napoli non si sottrae alla crisi generale. Il mercato di gennaio si chiude solo con delle uscite, tre giocatori, ma nessun acquisto. Comunque il direttore sportivo Cristiano Giuntoli ha raggiunto gli obiettivi chiestigli dalla proprietà. E l’operazione Milik si presentava tutt’altro che facile, visto che era altissimo il rischio di perdere a parametro zero, in giugno, il centravanti polacco. Che è andato al Marsiglia in prestito con obbligo di riscatto (e il 25 per cento su futura rivendita) biennale per una cifra complessiva di 13 milioni. In più fra la cessione del contratto di Llorente (il Napoli incasserà 500 mila di euro di bonus se lo spagnolo segnerà 5 gol) e il prestito di Malcuit, il club di De Laurentiis risparmierà qualche altro milione di stipendi, che in questo momento è una boccata d’ossigeno per bilanci inevitabilmente in rosso per la crisi Covid.

Dubbi futuri

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Ma mentre in casa Napoli tiene banco la separazione di fatto fra presidente e allenatore, preoccupa di più il futuro. Perché se fra Gattuso e De Laurentiis è arrivato il Grande Freddo è proprio perché non c’è chiarezza sulle scelte future e il tecnico non intende funzionare da parafulmine se il club non potrà più mantenere certe ambizioni. Basta ricordare che un anno fa, nella scorsa sessione invernale di mercato, il Napoli aveva acquistano Demme, Lobotka e Politano, oltre a Petagna e Rrhamani per giugno, lasciati in prestito nei rispettivi club. Un investimento importante per creare una prospettiva. Oggi invece il Napoli rimane con una buona rosa che però non ha risolto da tre anni il problema dei terzini e – oltre agli infortunati – ha due giocatori (Hysaj e Maksimovic) in scadenza di contratto. Probabile che a giugno si dovrà procedere con cessioni di big per abbassare il monte ingaggi. Ma le plusvalenze d’oro realizzate nel recente passato da De Laurentiis, molto abile nelle compra-vendite, oggi non sono proprio ipotizzabili.

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