Lukaku: “Conte resta. Vi spiego la differenza tra me, Ibra e Ronaldo”

Il belga al Corriere della Sera: “Sin da bambino sognavo di giocare nell’Inter, avevo già imparato l’italiano. Col mister si può aprire un ciclo”

Romelu Lukaku ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera dopo la conquista dello scudetto. Ecco alcune delle frasi più significative del bomber belga.

Lo scudetto la consacra come top player?

“Il titolo è della squadra, del club, dei tifosi, non mio. Non è che d’ora in avanti mi considererò un top player, sono uno che aiuta a vincere, mi metto sempre a disposizione dell’allenatore. Tutti i giocatori hanno fatto un salto di qualità, speriamo che la crescita possa portare altri trofei”.

Ha festeggiato in giro per la città, in mezzo alla gente. Il suo rapporto con Milano?

“Da quando sono atterrato, il primo giorno, mi sono sentito bene qui. L’amore dei tifosi l’ho percepito subito: è stato l’inizio di una bella storia. Mi sono detto: ‘Devo fare tutto il possibile per far vincere questo club’. Sono stati anni difficili per l’Inter, non c’era un trofeo da tempo. Sento questo titolo ancora di più, volevo stare con la gente”.

Conte ha detto che è stata dura portarla a Milano. Come l’ha convinta?

“Subito. Il giorno che il mister ha firmato per l’Inter gli ho mandato un messaggio: ‘Arrivo’. Per me giocare per l’Inter in serie A è sempre stato un sogno. Quando ero in Inghilterra volevo giocare per il Chelsea, poi solo per l’Inter. Ho realizzato un sogno. Ora sono con l’allenatore che, per me, è il più forte. In campo non abbiamo mai sorprese, siamo preparati a tutto. Abbiamo vinto al secondo anno, il primo ci siamo andati vicini. Noi e Conte abbiamo vissuto il 2° posto in serie A e in Europa League come una sconfitta, l’abbiamo trasformata in motivazione”.

Che giudizio ha di Ibra, tecnico e umano?

“Un gran giocatore, ha vinto ovunque è passato, ha segnato più di 500 gol. Uomo? Fino al Manchester un buon rapporto. Abbiamo bisogno di giocatori di questo livello in serie A. Lui vuole vincere per sé, io per l’Inter, Ronaldo per la Juve, ora c’è Mou alla Roma: sono tutte buone cose per l’Italia. Il livello si alza, speriamo vinca ancora l’Inter”.

Tante grandi squadre la corteggiano. Dà importanza a certe voci di mercato?

“Mai. Prima sì. Quando sei giovane pensi in modo diverso. Giovedì compio 28 anni. Nella mia testa sono convinto di essere in una squadra che può fare grandi cose: possiamo vincere e crescere ancora, iniziare un nuovo ciclo. Abbiamo un allenatore che cerca sempre di dare il massimo”.

“No, penso di no. Anche lui è veramente contento perché si trova bene. Ha una squadra che lo segue e gli dà grande disponibilità, in allenamento e in partita. Abbiamo tutto per aprire un nuovo ciclo”.

Precedente DIRETTA/ Lecce Reggina (risultato finale 2-2) DAZN: salentini ai play off Successivo Inter, Sanchez affianca Lautaro. Atalanta, Muriel in panchina. Fiorentina, Ribery c’è