L’Inter e la difesa indifesa: da maggio subisce almeno un gol in trasferta

Una rete subita in meno rispetto a un anno fa, ma resta la retroguardia peggiore tra le sette sorelle. Preoccupano soprattutto i numeri lontano da San Siro: a Empoli per invertire la tendenza

L’Inter e Inzaghi hanno una missione che va al di là del ritorno alla vittoria. Se i tre punti questa sera a Empoli (20.45) restano un imperativo alla luce della sconfitta e del pareggio raccolti nelle ultime due giornate, i nerazzurri devono anche ritrovare quella solidità difensiva che la scorsa stagione ha contribuito in modo decisivo alla conquista dello scudetto. Soprattutto in trasferta.

I numeri degli ultimi due mesi hanno acceso un campanello d’allarme sufficiente a minare le certezze di un reparto che sta mostrando qualche crepa di troppo. Un dato su tutti mette in evidenza lo sbandamento della retroguardia nerazzurra, nonostante gli interpreti siano gli stessi che fino a pochi mesi fa garantivano una chiusura ermetica davanti ad Handanovic: la difesa nerazzurra è al momento la peggiore delle cosiddette “sette sorelle”. Con 12 reti al passivo, quella di Inzaghi è la difesa che ha incassato più reti tra le prime in classifica ed è solo la settima del campionato, insieme a Fiorentina e Sassuolo e dietro al Torino.

Confronto

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Il confronto con le prime nove giornate della scorsa stagione, comunque, mostra un rendimento quasi identico: se con Conte i nerazzurri avevano subito 13 reti registrando due clean sheet, con Inzaghi sono 12 i gol incassati a fronte di una sola partita a porta inviolata, quella contro il Genoa alla prima giornata. È anche vero che l’ultima Inter di Conte subì sette reti nei primi quattro impegni in Champions, mentre quella attuale è solo a quota due (ma con una partita in meno). Tuttavia, dalla giornata successiva, la decima, Conte iniziò a registrare i reparti e la difesa divenne un bunker pressoché inespugnabile. Per Inzaghi si tratta di rimettere in asse una difesa che nelle ultime quattro uscite (compresa la sfida di Champions con lo Sheriff) ha subito sei gol, di cui ben cinque su calcio da fermo, sintomo che forse qualcosa non funziona anche a livello di concentrazione. C’è poi un altro dato che suggerisce una tendenza di cui Inzaghi non può non tener conto: la fragilità accentuata in trasferta. Analizzando il rendimento degli ultimi mesi, si scopre che l’Inter non mantiene la porta inviolata in trasferta dallo scorso 1 maggio (vittoria a Crotone per 2-0) e che in metà delle circostanze ha incassato più di una rete.

Ipotesi Ranocchia

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In ogni occasione, con l’unica eccezione dell’ultima trasferta a Genova contro la Sampdoria lo scorso 12 settembre (quando Bastoni era indisponibile), i nerazzurri hanno preso gol con la difesa titolare, la stessa che aveva chiuso la scorsa stagione al primo posto con una media di meno di un gol preso a partita. Il problema, quindi, sembra riguardare i meccanismi e l’equilibrio in generale piuttosto che i singoli interpreti. C’è evidentemente da allungare una “coperta” che al momento risulta corta, perché in contemporanea l’attacco viaggia a vele spiegate ed è il migliore della serie A (in attesa che si completi il decimo turno) con 24 reti. La presenza di Darmian a destra rappresenta l’opzione che offre maggiori garanzie in fase di copertura, ma non sono esclusi correttivi anche in mezzo. Nel frattempo Inzaghi spera di invertire la tendenza già da questa sera al Castellani, nonostante il calendario congestionato consigli comunque un parziale turnover: il compito di sigillare la difesa potrebbe spettare a Ranocchia, pronto a far rifiatare un De Vrij fin qui spremuto.

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