Leao risponde agli insulti razzisti. E difende anche Maignan e Lukaku

MILANO – Un altro episodio di razzismo coinvolge un calciatore del Milan. Dopo gli insulti indirizzati al portiere Mike Maignan durante la sfida contro l’Udinese, anche l’attaccante portoghese Leao viene bersagliato sui social. L’attaccante rossonero non si è perso d’animo, ha pubblicato l’insulto ricevuto e successivamente ha risposto: “Purtroppo il mondo continua ad avere a che fare con queste persone con una mente così piccola…”. Anche il club – attraverso il profilo ufficiale – ha pubblicato sui social una nota per solidarizzare con il proprio tesserato: “Rafa siamo con te. Nella nostra tifoseria e nel calcio non c’è spazio per il razzismo.

La denuncia di Leao

L’attaccante portoghese ha pubblicato un’autobiografia dal titolo Smile, in cui riprende il tema del razzismo e descrive alcune episodi incresciosi accaduti ai propri compagni di squadra. “A Udine, il 20 gennaio scorso, hanno insultato con un gergo razzista il mio amico e compagno di squadra Mike Maignan – scrive Leao nel suo libro – un fatto assurdo e gravissimo. E anche quando ho visto Lukaku essere ammonito dopo aver festeggiato in faccia ai tifosi razzisti della squadra avversaria mi sono arrabbiato tantissimo. Se un calciatore viene continuamente bersagliato e si permette di esultare in maniera reattiva rispetto a quei tifosi, l’arbitro cosa fa? Lo sanziona! Non credo che l’Italia sia un Paese razzista, in questa nazione sono diventato un uomo, un grande calciatore e un professionista. Ma credo che le istituzioni sportive siano ancora molto indietro, e questo accade anche in tutto il resto dell’Europa”.


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