Le ASL vincono la partita contro la Serie A e contro il dio denaro

Le ASL bloccano Genoa e Napoli e vincono la partita contro l’ostinazione della Lega Serie A che vuole far giocare le partite a tutti i costi.

La salute è più importante del calcio, sembra superfluo ribadirlo ma alla luce di quanto sta accadendo in Serie A probabilmente non lo è.

Le ASL non fanno le tifose e rovinano i piani della Lega Serie A. Il campionato dello scorso anno è stato portato a termine con molte forzature.

Anche quest’anno siamo sulla strada giusta. Pur di portare a termine la Serie A, la Lega sta applicando un regolamento quantomeno discutibile. 

Con meno di dieci positivi in rosa, una squadra può scendere in campo con gli altri tesserati negativi.

Ma anche nove positivi al Covid sarebbero un numero enorme ed il caso Genoa ci ha insegnato che passare da un solo positivo ad un focolaio è un attimo.

Ma continuiamo a spiegare il regolamento. Se la squadra ha dieci o più positivi in rosa può chiedere il rinvio della partita una sola volta.

Se la stessa squadra dovesse incorrere in un nuovo focolaio, non potrebbe più chiedere il rinvio della partita e sarebbe costretta a scendere in campo con ‘i superstiti’ o con dei calciatori negativi del settore giovanile.

Se la squadra rifiutasse di giocare la partita, perderebbe tre a zero a tavolino. 

Quando la situazione del Genoa non era ancora precipitata, la ASL ha interrotto saggiamente gli allenamenti dei rossoblù. Ed avrebbe impedito anche una eventuale partita. 

La ASL ha avuto ragione perché da lì a poche ore i positivi del Genoa sarebbero saliti addirittura a 22.

Sull’esempio virtuoso della ASL ligure, anche quella campana è scesa in campo obbligando il Napoli a rinunciare alla partita contro la Juventus.

I calciatori campani sono stati bloccati all’aeroporto mentre si stavano imbarcando alla volta di Torino. 

Al momento i positivi del Napoli sono solamente tre ma i campani sono reduci dal match contro il focolaio Genoa.

All’inizio l’unico positivo era Zielinski, poi sono arrivati gli altri due casi (Elmas ed un dirigente). 

La ASL ha paura che i casi tra i campani possono aumentare quindi ha imposto ai tesserati del Napoli un isolamento domestico di 14 giorni.

In periodo così delicato per il nostro Paese, il sistema calcio sta facendo di tutto per non interrompere le partite per gli enormi interessi economici che ci sono dietro.

E’ sufficiente ricordare rapidamente le enormi polemiche legate ai pagamenti dei diritti tv alle società di calcio durante il lockdown, quando si parlava di una possibile interruzione definitiva del campionato (qui l’approfondimento).

Inoltre la Lega è praticamente costretta a terminare il campionato entro la tabella di marcia perché poco dopo la fine della Serie A inizia Euro 2021. 

Insomma il dio denaro impone al calcio ritmi forsennati ma non tiene conto della Salute che è il bene più prezioso.

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