ROMA – Doppia convocazione in arrivo per Zaccagni. Sarri lo aspetta in campo: sarebbe un rinforzo decisivo per la Lazio, non subito a Torino (oggi si decide se portarlo in panchina), di sicuro lunedì a Firenze e dopo con Milan e Bayern, quando nei 90 minuti (o 120) dell’Allianz Arena bisognerà superare il muro del suono per entrare ai quarti Champions. Lotito e Fabiani preparano il vertice decisivo per il rinnovo del contratto in scadenza il 30 giugno 2025: non c’è molto altro tempo da perdere, presto verrà fissato l’appuntamento con i procuratori dell’esterno prelevato dal Verona nell’estate 2021. Questione di giorni, a breve scatterà la convocazione. Scaletta in agenda confermata dagli uffici di Formello. Ieri, a proposito di Mattia, sono rimbalzate buone notizie dal campo, passaggio fondamentale pensando al campionato tuttora in salita.
Zaccagni e l’infiammazione al sesamoide
Zaccagni è rientrato parzialmente nel gruppo, saltando solo la parte tattica per proseguire in un lavoro differenziato di “riatletizzazione”: è stato fermo un mese, si è discusso a lungo del suo infortunio, ha portato anche le stampelle per non appoggiare il piede a terra, aveva ripreso con cautela gli allenamenti sul campo utilizzando scarpe da ginnastica. La prudenza è d’obbligo, lo staff medico monitorerà la sua risposta nella prossime ore sotto sforzo, ma già prima della partita con il Bologna era stato segnalato un progresso e un miglioramento sensibile delle sue condizioni. Il dolore sta sparendo. Zaccagni si era fatto male a Udine il 7 gennaio e aveva giocato, solo grazie alle infiltrazioni, nel derby di Coppa Italia con la Roma e con il Lecce. Per stessa ammissione di Sarri, era stato necessario fermarlo. Piede gonfio, trauma contusivo e successiva infiammazione al sesamoide: sono due ossa sottili alla base del primo metatarso, sull’avanpiede, dove si carica il peso corporeo. La sesamoidite è dolorosissima con o senza frattura e le terapie anti-infiammatorie, nella zona sotto all’alluce, stentano a risolvere in tempi rapidi. Così come la ripresa deve essere graduale e molto dipende dalle sensazioni del giocatore.
La Lazio aspetta Zaccagni: Milan e Bayern nel mirino
Zaccagni giustamente voleva guarire in modo definitivo e senza ricorrere di nuovo agli antidolorifici. Ora dovrebbe essere arrivato in fondo al percorso di riabilitazione. Gli serve qualche allenamento, è ovvio. Non solo non ha giocato negli ultimi quaranta giorni, ma neppure si è allenato con continuità, anzi è rimasto fermo per risolvere l’infortunio. Ecco perché, al rientro, deve scongiurare l’ipotesi di uno stop muscolare e riavvicinarsi al campo con calma. Oggi la Lazio rivaluterà le sue condizioni e l’ipotesi per convocarlo e portarlo a Torino, ma sarebbe una convocazione numerica: assisterebbe alla partita dalla panchina. In caso contrario, verrà lasciato a Formello a lavorare. Nelle intenzioni della Lazio, Mattia potrebbe tornare a disposizione lunedì a Firenze. Solo utilizzarlo una mezz’ora al Franchi, lunedì prossimo, sarebbe un successo. La partita interna con il Milan (venerdì primo marzo all’Olimpico) e il Bayern sono il vero obiettivo. Da metà gennaio, l’esterno ex Verona ha saltato sei partite di fila con Inter (Supercoppa), Napoli, Atalanta, Cagliari, Bologna oltre agli ottavi Champions. Assenza pesantissima.
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