Lazio, prima maglia verde. Ma i tifosi non ci stanno: “Niente scherzi”

La divisa verrà presentata in ritiro ma fa già discutere . E scoppia la protesta: “Non si può cancellare la storia”

Dal nostro inviato Nicola Berardino

3 luglio – Formello (Roma)

Può esserci una prima maglia della Lazio assolutamente priva dl bianco e di celeste, i colori sociali? La domanda gonfia di disappunto si è diffusa in un tam-tam emotivo non solo attraverso i social. Alimentata da un qualcosa di più dei soliti rumors. Non piace l’idea della Lazio con una prima maglia di colore verde. Soprattutto senza nessun riflesso di bianco e celeste. Dalla società nessuna conferma se non della grande attesa per quella che sarà la maglia “home” della Lazio nella prossima stagione. Anzi, qualche smentita, che però non ha frenato l’ondata di dissenso.

Protesta

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Ieri pomeriggio, attraverso le radio romane, si è alzato forte un vento di protesta. “Non scherziamo, non si può fare una maglia verde per ragioni commerciali. Il verde non ci appartiene”. O anche “la Lazio deve andare in campo solo con i colori della sua storia, che nessuno può pensare di cancellare o mettere da parte”. Ad ogni modo tanta incredulità. “Alla fine ci ripenseranno…”. Il rebus verrà sciolto presto. “Come da tradizione, ad Auronzo presenteremo una delle tre maglie della prossima stagione”, ha puntualizzato senza sbilanciarsi Marco Canigiani durante la presentazione del ritiro. Non sarà di sicuro di quel verde fluo che ha colorato la maglia da trasferta nella scorsa stagione. Si tratterebbe di un verde acqua. In un contesto creativo che farebbe apprezzare la bellezza della maglia. Con quel punto interrogativo però sull’effettiva mancanza di bianco e celeste.

Quel verde

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Il colore che dominerebbe la nuova prima maglia della Lazio richiama alcuni precedenti nella storia del club. Di un verde intenso era la maglietta che immortala Tommaso Maestrelli nel periodo del primo scudetto, sul campo di Tor di Quinto, sede degli allenamenti negli anni Settanta. Quella maglia è stata riproposta di recente come t-schirt ed ha avuto un buon successo commerciale diventando un cimelio del cuore. Con la maglia verde (senza celeste) la Lazio è scesa anche in campo. In Serie B, il 19 settembre 1982 a Como. Una scelta per non creare confusione con i colori della formazione di casa. E rimasta isolata. Quella domenica la Lazio di Roberto Clagluna non andò oltre lo 0-0 contro la squadra allenata da Tarcisio Burgnich. In campo anche Bruno Giordano e Lionello Manfredonia. Quella maglia verde con l’aquila stilizzata sul petto, esemplare unico, è ora introvabile tra i collezionisti.

Verso Auronzo

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Se le indiscrezioni saranno confermate e la Lazio avrà come prima maglia una tutta verde lo si potrà vedere sin dalle prime amichevoli. Ieri, a Formello è stato presentato il programma del ritiro di Auronzo di Cadore, che per il quattordicesimo anno di fila ospiterà la Lazio. Più lungo il periodo indicato da Sarri: partenza il 10 luglio per rimanere sotto le Tre Cime di Lavaredo fino al 28. Quattro le amichevoli fissate: il 17 con l’Auronzo, il 20 probabilmente col Belluno; il 23 con la Triestina e il 27 col Padova.Il d. s. Igli Tare e le tappe del mercato: “Per gli acquisti stiamo risolvendo i problemi che abbiamo, poi penso che la squadra verrà man mano rinforzata con quelle che saranno le necessità”. Un grazie particolare a Tare è stato rivolto da Alessandro Matri che ieri ha lasciato lo staff dirigenziale della Lazio. “Per un nuovo percorso”, ha spiegato l’ex attaccante via social.

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