L’audace piano per rapire il fantasista fallì al momento della benzina

Una delle stelle più belle d’Italia, un centro sportivo in cui non dare nell’occhio, un gruppo di malavitosi legati alla banda della Magliana, un piano criminale che poteva stravolgere il calcio andato storto per un atto d’amore

Qui siamo a metà strada tra un blitz da commando della camorra – di quelli che finiscono nella cronaca nera dei quotidiani – e la versione più scalcagnata della Banda Bassotti, siamo dentro un film che non ha ancora deciso se scivolare nell’oscurità limacciosa di “Fargo” o consegnarsi alla commedia di “Totò, Peppino e i fuorilegge”. Perché questa è una storia strana e dai contorni sfumati, è la storia di un rapimento che non c’è mai stato. Il potenziale rapito dice di non saperne nulla, ma il presunto rapitore insiste e assicura che è andata proprio così: volevano rapire Gianfranco Zola. Alt. Fermi tutti. Zola lui? Lui, il campione.

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