Larsen, sotto l’albero di Shevchenko il centravanti norvegese?

Piace il classe 2000 del Groningen, fisico possente. Potrebbe diventare il primo rinforzo per il Genoa

Norvegese, centravanti, classe 2000. Fisico possente, un po’ sgraziato ma dalla progressione decisa, i segni particolari sono i cinque gol – di cui tre decisivi – che ha segnato nelle ultime sei partite di campionato. L’identikit lascerebbe subito pensare ad Erling Haaland, invece si tratta di Jörgen Strand Larsen del Groningen, che potrebbe diventare il primo rinforzo per il Genoa di Andriy Shevchenko. Johannes Spors ne ha seguito da vicino la crescita, durante la sua esperienza al Vitesse, e ne conosce il potenziale. Non ci sono stati ancora approcci tra i due club, ma la valutazione del giocatore si aggira sui 5 milioni di euro.

Passato al Milan

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L’adattamento al calcio italiano sarebbe più rapido per Larsen. Nel 2017 infatti il Milan lo acquista in prestito con diritto di riscatto dal Sarpsborg e lo aggrega alla Primavera, in squadra con Gabbia e Pobega tra gli altri. Jörgen non riesce a lasciare il segno in quella stagione, chiuso da Tsadjout che oggi è in prestito al Pordenone. Rientrato alla base, esordisce nella massima serie norvegese e nei preliminari di Europa League. Il Groningen resta colpito dalla sua completezza e l’anno scorso, pochi mesi dopo il rinnovo di contratto, decide di acquistarlo. Maglia numero 9 sulle spalle, in Olanda viene frenato da un infortunio alla caviglia che lo tiene fuori per un mese e dal quale sembra non riprendersi mai del tutto, ma esordisce con la Norvegia nella sfida di Nations League contro l’Austria. Dopo un avvio a marce basse con un solo gol nelle prime undici giornate, adesso sta mostrando con continuità le sue qualità.

Crisi del gol

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La missione di Spors è mettere a disposizione di Shevchenko un calciatore giovane e abile in fase realizzativa, considerate le difficoltà di finalizzazione dei rossoblù che hanno segnato solo tre reti nelle ultime sette gare. Larsen è un attaccante d’area di rigore, che potrebbe dare un contributo importante in tal senso. Magari anche prendendosi una piccola rivincita personale con l’Italia, per dimostrare di meritare la fiducia che il Milan non ha voluto riporre in lui. Il talento di certo non gli manca, le motivazioni ancor meno.

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