Largo ai giovani? Nei Big Five mica tanto. Ma il peggio accade in… Cina

Report del CIES sulla percentuale dei minuti giocati dagli Under 21 nei più importanti campionati del mondo. Dominano i Paesi baltici, in Europa è l’Olanda la più aperta alla linea verde

Largo ai giovani. Vivai, progetti a lungo termine, nuovo corso. Termini così comuni nel gergo calcistico. Ma è davvero così? Ci ha pensato l’Osservatorio calcistico CIES a dipingere un quadro della situazione attuale e del passato più recente. Nella newsletter settimanale numero 305 ha stilato una classifica degli 80 campionati migliori al mondo, sulla base della percentuale di minuti giocati da calciatori di età pari o inferiore a 21 anni dalla stagione 2015/16.

Top ten

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Al comando due Paesi baltici: Estonia (31,1%) e Lettonia (27,2%). Sul terzo gradino del podio la Premier Division slovena: 26,4%. Il campionato più competitivo nella top ten è l’Eredivisie olandese, in ottava posizione, con 23,8%. Fuori dal Vecchio Continente il primato spetta a Panama, settima con 23,9%, appena davanti agli Oranje.

La Cina è lontana

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In fondo alla classifica troviamo la Super League cinese, dove la percentuale di minuti in cui sono stati impiegati gli under 21 è appena del 3,9%. Tra i motivi più probabili, i faraonici acquisti di giocatori a fine carriera o che non trovano spazio all’interno delle maggiori Leghe. La fretta di dar lustro al campionato, grazie ai top player europei, rischia di diventare un tappo alla crescita dei talenti locali.

Big five

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Tra i maggiori cinque campionati europei guida la Ligue 1. In Francia la percentuale è del 15,4%, valore che la relega in trentunesima posizione assoluta. Segue la Bundesliga, con il 13,1%, l’Italia con il 9,3%, la Liga spagnola con 9%. Ultima piazza per la Premier League (7,1%).

Qui Italia

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La Serie A è al sessantunesimo posto della classifica mondiale. Il campanello d’allarme è suonato già da tempo e qualche timido segnale di ripresa c’è già stato. Lo dimostrano gli inserimenti sempre più frequenti da parte dei top club di giovani provenienti dalla Primavera, su cui si decide di puntare con continuità. Non può che beneficiarne la Nazionale, che dal 2018 – con Roberto Mancini alla guida – ha iniziato un nuovo corso.

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