La regola “nascosta”: sfida ai rigori anche nella fase a gironi se…

Se nell’ultima giornata le due squadre che si affrontano si troveranno a fine gara con gli stessi punti, e identico numero di reti fatte e subite, si andrà ai penalty, senza supplementari. Il precedente di Italia-Svezia femminile all’Europeo Under 19 del 2003

Per la prima volta a Euro 2020 si potrebbe assistere a una conclusione ai calci di rigore in un match della fase a gironi. Sul regolamento ufficiale della competizione Uefa, infatti, è inserito un breve sottoparagrafo in cui vengono spiegate le condizioni secondo le quali una partita della terza giornata possa prolungarsi oltre il 90’ e finire alla “lotteria” dagli undici metri.

È una regola semi-sconosciuta ai più perché finora non è mai stata utilizzata, ma è in realtà da 17 anni che la federazione calcistica europea prevede questa forma di spareggio per decretare il posizionamento in classifica in caso di pari merito.

allineamento

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Se dall’Europeo del 2004 a oggi ancora non si è mai verificata questa eventualità, il motivo è che le possibilità che tutti i presupposti si verifichino sono molto basse. Bisogna sfogliare il regolamento ufficiale per trovarli, nell’articolo 20 che stabilisce appunto i criteri di posizionamento nei casi in cui due o più squadre chiudano il girone appaiate in classifica. Si parte dagli scontri diretti e si scende man mano fino al nono e ultimo criterio – la posizione nel ranking di qualificazione -, ma a fine elenco è aggiunta una postilla di sette righe: “Se due squadre con lo stesso numero di punti e con la stessa situazione di gol fatti e subiti giocano l’ultima giornata dei gironi l’una contro l’altra – si legge – e pareggiano, la loro posizione finale viene determinata dai calci di rigore, sempre che nessun’altra squadra del girone abbia lo stesso numero di punti alla fine di tutte le partite del gruppo. […]”. In soldoni, se alla terza giornata due formazioni pareggiano e si trovano da sole a pari merito, con la stessa situazione di reti segnate e incassate, si procede ai rigori senza alcun tempo supplementare. Difficile, non impossibile.

il non-precedente

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È già accaduto? Non all’Europeo, come accennato. Ci si è andati vicini solamente nel 2008 nell’edizione tenuta tra Austria e Svizzera, nel gruppo A. Turchia e Repubblica Ceca si presentano infatti alla terza sfida a Ginevra con 3 punti ciascuna, due gol realizzati e tre subiti nelle prime due giornate contro Portogallo e Svizzera. Doppio vantaggio ceco con Jan Koller e Jaroslav Plasil, risposta di Arda Turan e pareggio all’88’ di Nihat Kahveci. Sul 2-2 la situazione è identica (4-5 la situazione delle reti) e si prospettano quindi i calci di rigore, ma al 90’ Nihat completa la rimonta con la doppietta personale e la Turchia si prende il secondo posto senza nessuna lotteria.

l’esempio

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Per concludere, vale la pena ricordare un caso in cui ciò è successo e ci riguarda da vicino. Europeo Femminile Under-19 del 2003 in Germania, girone A: all’ultima partita Italia e Svezia si giocano il secondo posto, entrambe con differenza reti nulla per 3 gol all’attivo e altrettanti al passivo. Il match di Borna è molto spettacolare, con azzurre avanti, sorpasso scandinavo, pareggio italiano e nuovo vantaggio gialloblu. Al 92’, però, Giulia Domenichetti firma un clamoroso 3-3 e la partita – con la situazione del girone in perfetta parità – va appunto ai rigori. Purtroppo per noi vince la Svezia, che elimina le azzurrine e vola in semifinale. Difficile, non impossibile.

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