La Lazio non riesce a liberarsi di Muriqi. Il decreto crescita complica tutto

La cessione di Muriqi tiene banco da tempo in casa biancoceleste, prima il Mallorca poi il Galatasary ma il decreto crescita complica tutto

Countdown iniziato in casa Lazio, tra nove giorni la squadra di mister Sarri partirà alla volta di Auronzo di Cadore per iniziare a preparare la stagione. Il problema principale è che il tecnico di adozione toscana non ha una squadra su cui lavorare; Marcos Antonio a parte nessun altro acquisto è stato portato a conclusione. L’attesa per Romagnoli, al limite dell’assurdo, rischia di finire con la più classifica delle beffe targate biancocelesti, con il Fulham che non aspetta altro che vedere la Lazio temporeggiare ulteriormente. Per Carnesecchi le mosse sono state fatte e la palla è nelle mani di Percassi; ultima ma solo cronologicamente la questione Casale con gli interessi del Monza e soprattutto del Napoli che dal semplice sondaggio potrebbe passare in breve ai fatti. Tuttavia i fatti in casa Lazio se si fanno, si fanno in ritardo. La cessione di Muriqi insegna e la situazione ora sembra complicarsi ulteriormente.

La questione legata al potenziale vice Immobile tiene banco in casa Lazio da tempo. Lo stesso Muriqi più che una risposta ha rappresentato un problema e non di poco conto per i biancocelesti. Arrivato nella Capitale per una cifra di circa 20 milioni di euro non ha minimamente reso come sperato. Una sola la marcatura in un anno e mezzo che hanno portato le parti ad una inevitabile separazione. Il Mallorca in Liga, della quale salvezza l’attaccante Kosavaro è stato protagonista, ora vorrebbe riscattarlo ma la cifra fissata dalla Lazio è ritenuta troppo alta. Dalla Turchia le voci dell’interessamento del Galatasary, se pur veritiero, non ha portato offerte concrete.

Come se non bastasse, a nove giorni dalla partenza per il ritiro, su Muriqi, oltre a non aver trovato una sistemazione, grava anche il peso della burocrazia. La cessione dell’attaccante kosovaro viene rallentata in maniera netta dal Decreto Crescita, come fu per Vavro lo scorso anno. In caso di partenza all’estero durante questa finestra di mercato, la Lazio perderebbe i benefici fiscali del Decreto che sono validi esclusivamente per chi risiede in Italia per un minimo di due anni. Se Muriqi dovesse partire, Mallorca o Galatasary, che sia dovrebbe restituire all’Erario i milioni risparmiati. Questo problema invece non sussisterebbe in caso di addio il prossimo gennaio.

Precedente Sebastiano Esposito, niente Serie A: va all’Anderlecht Successivo "Sanchez-Inter ai ferri corti: il cileno vuole la buonuscita prima dell'addio"