Juve-Pjanic, maratona estiva per il ritorno. E lui manda segnali

I bianconeri potranno chiudere l’operazione col Barcellona solo a fronte della cessione di esuberi a centrocampo

La strada che riporta Miralem Pjanic a Torino è lunga: lo sa il bosniaco, lo sa la Juventus e lo stesso Barcellona. Ciò nonostante, il dialogo è stato avviato, perché tutti hanno interesse che la partita a scacchi non abbia perdenti. Nella vicenda c’è interesse tecnico di Max Allegri, ma anche l’attenzione della società catalana, indaffarata a dimezzare il monte stipendi. Le norme della Liga sono stringenti e per poter ri-tesserare Leo Messi (per quanto il suo ingaggio sia sceso del 60%) il presidente Juan Laporta e i suoi collaboratori sono costretti a fare i salti mortali per dimezzare gli astronomici costi salariali. E Pjanic con i suoi 8,5 milioni netti di stipendio per i prossimi tre anni è un peso non indifferente per le casse blaugrana. Tanto più che Ronald Koeman, allenatore del Barcellona da agosto 2020, non fa conto su di lui. E, nella diaspora delle stelle (cadenti) catalane, anche il nazionale bosniaco è costretto a fare le valigie.

RISTRETTEZZE

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Però neanche i conti i bianconeri sono brillanti. E per pensare al ritorno del centrocampista nato a Tuzla occorre mettere nel conto delle uscite. È nata così l’idea di proporre il passaggio di Aaron Ramsey ai blaugrana in prestito. Anche il centrocampista gallese ex Arsenal, comunque, ha uno stipendio da 8 milioni e l’impressione è che in Catalogna non se lo possano permettere, anche se ci fosse un gradimento tecnico. Tant’è vero che i primi contatti non sono stati incoraggianti. Nelle conversazioni potrebbero entrare anche altri bianconeri, ma ogni approfondimento è frenato dall’impossibilità di operare scambi veri e propri: in Spagna sono in vigore norme severe per evitare plusvalenze fittizie. E in ogni caso anche il nuovo corso bianconero prevede un taglio netto con il passato: d’ora in avanti solo scambi tecnicamente appropriati, senza indebitamenti superficiali. Ecco perché tutti devono avere pazienza e aspettare il momento giusto per centrare l’obiettivo.

CONTATTI

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Nel frattempo ci sono le trame che portano Ramsey verso la Premier: sono vari i club interessati, ma lo scoglio (ovviamente) è il suo ingaggio. in questa prospettiva ci sta che la Juve destini gli auspicati risparmi su questo fronte all’ingaggio di Miralem. Ovviamente stiamo parlando di prestiti annuali, perché in questa fase delicata per tutti è difficile pensare che i trasferimenti avvengano a titolo definitivo o su base di prestiti pluriennali. Questi stipendi sono ingenti, nessuno intende sopportarli in toto a medio termine. Così i giocatori in questione devono prepararsi a stringere la cinghia.

DISPONIBILITÀ

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Da parte sua Pjanić evidentemente ha già da tempo sposato questa soluzione. Dal suo entourage arrivano segnali espliciti: il bosniaco è pronto anche a qualche sacrificio economico pur di rimettersi in gioco con la maglia che ha indossato per quattro stagioni. Voleva togliersi lo sfizio di giocare con Leo Messi, ma l’avventura a Barcellona non ha avuto un lieto fine sul campo, nonostante quel ricco contratto sino al 2024. E ora, a 31 anni, ha maturato tanta, tanta, voglia di rivincita. La Juventus è pronta a dargli una nuova opportunità, ma al prezzo giusto. O, meglio, con uno stipendio normale.

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