Juve, Morata è sparito: ecco come può ritornare grande

Alvaro Morata si è perso. Nella stagione in cui avrebbe dovuto essere decisivo per centrare la riconferma alla Juventus, l’attaccante spagnolo si è fatto travolgere dal peso di una maxi valutazione (10 milioni per ogni anno di prestito e riscatto finale fissato a 35 milioni) che non corrisponde, in questo momento, al suo reale valore. La sfida, anziché caricarlo per dimostrare di essere un bomber all’altezza delle aspettative riposte in lui, lo ha mandato in crisi.

Juve-Zenit, rifinitura Champions: Allegri cerca la svolta

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Juve-Zenit, rifinitura Champions: Allegri cerca la svolta

Era già successo nel suo primo biennio alla Juventus quando la fine della storia d’amore con la fidanzata di allora, Maria Pombo, aveva avuto ripercussioni sulle sue prestazioni in campo, sintomo di un carattere un po’ fragile. E adesso le continue voci di mercato sul pressing juventino per portare a Torino già a gennaio l’attaccante della Fiorentina Dusan Vlahovic non lo rasserenano. I dubbi sul futuro diventano un pesante condizionamento psicologico. A influire anche l’infortunio, che lo ha costretto a saltare Chelsea e Torino, ma soprattutto a dover recuperare per mettersi alla pari di condizione con i compagni.

Nonostante il momentaccio, Massimiliano Allegri continua a dargli fiducia e ieri il tecnico livornese ha ufficializzato la presenza da titolare di Morata stasera contro lo Zenit. Proprio la Champions può essere il terreno preferito del numero 9 bianconero per ritrovarsi, la giusta cura per risollevarsi dalle critiche e trovare il giusto riscatto. Del resto Alvaro – ora che non c’è più Cristiano Ronaldo – è l’uomo di Coppa della Juventus. Ne ha vinte due, di Champions, con la maglia del Real Madrid, e una proprio contro i bianconeri. Con Allegri in panchina nel 2015 è arrivato in finale contro il Barcellona, segnando la rete dell’1-1, che per un po’ ha tenuto vive le speranze juventine.

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Allegri: "Dobbiamo lavorare e stare zitti"

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