Juve, McKennie si racconta: “In Germania mi chiamavano scimmia di m… “

Weston McKennieWeston McKennie

di FABIO MARZANO

TORINO – Il centrocampista americano Weston McKennie, ha svelato molti particolari del suo presente in bianconero, ma è anche tornato a parlare del suo passato in Germania, in un’ampia intervista rilasciata ai microfoni di Sports Illustrate.

SULLA JUVE – “All’inizio ho pensato:”Ok, è un prestito, sembra un periodo di prova di un anno”. Ora invece provo un senso di appartenenza e sono convinto  di aver trovato la mia nuova casa. Ho dei compagni con i quali  ho sempre sognato di giocare. Sono convinto di essere all’altezza e di poter avere un ruolo importante per questa squadra. Non sono più preoccupato come lo ero all’inizio. Non è facile per un giovane giocare a questi livelli, spero di poter dimostrare che le cose stanno cambiando, che anche un club come la Juve si può interessare a un calciatore come me o in generale al calcio americano. Sarà una sfida, non lo nascondo. Ma ho sempre amato le sfide”.

SUL RAZZISMO – “Una volta in Germania, c’era un tizio sugli spalti  che mi chiamava  ‘scimmia di m….’ e faceva versi scimmieschi, insieme ad altri insulti razzisti. Ho sempre cercato di non abbassarmi al livello di queste persone e soprattutto ,di non dargli troppe attenzioni. Ma per me era la prima volta, era così surreale e non sono riuscito a capirlo, non sono riuscito a trattenermi e ho reagito”.

SU SE STESSO – “Sarò sempre fedele a me stesso e tenterò sempre di restare quello che sono. Non cambierò perché parlo con Ronaldo o Buffon. Ovviamente li rispetto, ma non faccio passi indietro per cercare di fare colpo su di loro”.

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