Jeff Dewnsup, da gioiello MLS a rockstar: “Da calciatore prendevo farmaci”

La pressione non è semplice da gestire per i calciatori, specie per chi è molto giovane e ne ha parecchia sulle spalle. È il caso di Jeff Dewnsup, ex portiere statunitense, che ha lasciato il calcio ad appena 18 anni e si è dato alla musica

La pressione non è semplice da gestire per i calciatori, specie per chi è molto giovane e ne ha parecchia sulle spalle. È il caso di Jeff Dewnsup, portiere statunitense. Anzi, è il caso di dire “ex” portiere, perchè ha lasciato il calcio ad appena 18 anni, nonostante fosse richiesto da molte squadre europee di livello dopo alcune presenze nelle nazionali giovanili a stelle e strisce. Ma il peso delle aspettative lo stava stritolando, fino a convincerlo che era meglio così. E che trovare una nuova strada lontana dal campo poteva essere la soluzione ai suoi problemi.

La pressione dei predestinati

—  

Lo ha raccontato lui stesso a Sportbible, spiegando cosa passa per la testa di un adolescente a cui pronosticano un futuro importante nel calcio. E soprattutto, i motivi che lo hanno portato a ritirarsi un anno fa, quando il PSV, il Crystal Palace e il Borussia Dortmund lo stavano monitorando. “Non mi posso lamentare del mio primo anno dal punto di vista professionale, ho giocato 25 partite con la squadra riserve e sono andato spesso in panchina con la prima squadra del Real Salt Lake”. Ovvero la franchigia statunitense di cui è stato il giocatore più giovane di sempre a essere messo sotto contratto. Ma quell’anno è stato anche devastante. “Faticavo costantemente per la pressione, non si intuiva perchè comunque giocavo bene, ma tante cose avevano effetti negativi sulla mia salute mentale. E alla fine la pressione è stata troppa, così come l’ansia che mi causava”.

Dal campo al palco

—  

E quindi, prima dell’inizio della stagione MLS 2022, la decisione di smettere. “Quando giocavo ero un mostro, mettevo tutto via e giocavo bene. Ma giochi 90 minuti e poi hai tutto il resto della tua vita da vivere e io avevo problemi. Quando ho cominciato a prendere farmaci ho deciso di cercare di capire come potevo tornare a essere felice. E mi sono staccato dal calcio, ero stanco di come mi faceva sentire, stavo diventando qualcuno che non volevo essere. Non era qualcosa che volevo continuare a fare, volevo vivere una vita che mi piacesse”. E ha trovato una valvola di sfogo. “Nulla mi faceva sentire felice, ma la musica mi ha salvato, mi ha permesso di esprimermi”. Dunque, sono nati i The Johns, la band di Dewsnup, che è il compositore delle canzoni. E la cosa funziona, visto che il gruppo ha pubblicato un album e fa concerti. “La musica è un qualcosa che vale la pena di fare”, spiega l’ex portiere. E il calcio ora…è solo musica di sottofondo.

Precedente Udinese, Marino: "Il ritiro l'hanno voluto i giocatori. Deulofeu? Un tormentone" Successivo Calciomercato Milan: sgarbo alla Roma, lo prendono già a gennaio