Italia, Tardelli: "La Francia in finale" E su Locatelli…

Tardelli, lasciamo stare quello che pensano gli altri. Ma a lei il secondo gol di Locatelli contro la Svizzera ha ricordato qualcosa o no?

«Non particolarmente. Non mi è sembrato così simile alla mia rete nella finale del Mondiale 1982. Mi ha emozionato quello che Locatelli ha fatto sul primo gol. Il lancio al volo che ha avviato l’azione, d’accordo, ma il massimo è stato il pensiero di poter segnare. Sono i lampi d’intuizione a mettere in fi la il giocatore, l’ottimo giocatore e il campione».

Però Boniek e non soltanto lui hanno subito accostato il sinistro del raddoppio di Locateli al suo del 1982 contro la Germania.

«La nostra fu un’azione diff erente: tanti passaggi, poi la palla mi arrivò lunga e dovetti calciare cadendo. Ma queste sono differenze formali. Il punto è che ognuno è sé stesso. Giocatori uguali tra loro non ne esistono».

Tardelli sul ballottaggio Verratti-Locatelli

Locatelli che giocatore è?

«Finora ha dimostrato di essere un ottimo giocatore. Uno che si sente soprattutto quando ti manca. E questi sono i calciatori importanti per una squadra, quelli di cui si avverte l’assenza».

Adesso Mancini sarà costretto a scegliere. Finora con Verratti fuori ha avuto vita tranquilla.

«Non mi azzardo a dare consigli a Mancini, che mi sembra se la stia cavando parecchio bene. Non credo comunque che in questo momento metta fuori Locatelli. Ho pochi dubbi al riguardo».

E chi esce, allora?

«Ah, non lo so. Affari del ct. Tra l’altro è lui che vede gli allenamenti».

Storia curiosa quella di Locatelli. Nel Milan aveva già fatto una discreta impressione, ma per valorizzarsi compiutamente è dovuto andare al Sassuolo.

«Ed è stata una buona scelta la sua. Gli piaceva giocare, ha preso al volo una squadra meno nota».

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