Inzaghi ritrova la sua Inter: 3-1 alla Cremonese, grandi gol di Barella e Lautaro

I nerazzurri si riscattano dal ko in casa della Lazio e liquidano i grigiorossi con una bella prestazione: a segno anche Correa

Mentre attorno all’Inter si avverte una certa confusione – il mese out di Lukaku, la trattativa improvvisa per Gosens in uscita oltre alle tossine generate dal k.o. con la Lazio -, Inzaghi riesce nell’obiettivo principale: spostare l’attenzione sulla classifica. Con questo 3-1 alla Cremonese, rotondo nonostante qualche sofferenza di troppo, i nerazzurri mettono il musetto davanti al Milan giusto un attimo prima del derby: nonostante una sconfitta, 9 punti contro 8 e l’occasione insperata di allungare, anche se sabato contro Pioli servirà di certo uno sforzo maggiore.

Primo tempo

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Il turnover pre-derby (e Bayern) di Inzaghi si concentra soprattutto davanti, dove non solo manca Romelu ma all’inizio pure Lautaro: senza Lu-La, il palcoscenico è quindi dell’altra coppia, Dzeko-Correa, che si diverte a duettare in una partita aperta come poche qui a San Siro. A sinistra tocca a Darmian con dietro Dimarco versione “braccetto”: la rinuncia iniziale a Gosens su quelle zolle è la conferma che qualcosa di molto serio sta bollendo con il Bayer Leverkusen, il cui d.s. Devin Ozek è proprio in tribuna d’onore allo stadio. Dal canto suo, la Cremonese è tutto tranne che la classica neopromossa che si consegna in sacrificio alla grande di turno. Al contrario, è una squadra che ribalta i cliché: viene al Meazza contro una big di tre taglie più grande e fa la partita con spavalderia. Anche troppa, se è vero che per ogni mezzo fastidio prodotto in direzione Handanovic, arriva un contropiede ben più pericoloso. E su uno di questi la “Cremo” capitola con il gol dell’1-0 in pura ripartenza. Da un calcio d’angolo la neopromossa si fa trovare sbilanciata e l’azione si ribalta in un amen grazie a Barella: da lì il tiro di Dzeko con parata così così di Radu, uno degli osservati speciali della serata per ovvi motivi, e poi tocchetto facile facile di Correa che in stagione è già al secondo centro. La beffa non cambia lo spartito generale perché Alvini ha scelto la strada del gioco manovrato per arrivare alla salvezza: Escalante è metà trequartista e metà guardaspalla di Brozovic, mentre Dessers-Okereke si mescolano e pungono. Handa deve stare vigile un paio di volte, ma su un altro contropiede arriva anche il 2-0: il gol al volo di Barella è solo la conclusione di una azione corale e condita da assist intelligente di Calha, l’uomo che tra mille polemiche non è partito dall’inizio all’Olimpico contro la Lazio.

La ripresa

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Zanimacchia per Ascacibar, con slittamento di Escalante dietro, è la mossa di Alvini a inizio ripresa: un altro segno di coraggio che forse pagherà nel corso della stagione, ma non certo in questa partita. Questo atteggiamento si traduce spesso in praterie verdi su cui cavalcare per Dumfries e Barella. Semmai, il pericolo per accorciare la “Cremo” lo crea su calcio d’angolo, lì dove si vedono i limiti del metro e 75 di Dimarco, ottimo in ripartenza e meno in marcatura: Aiwu lo sovrasta di testa e va vicinissimo al gol. Sarà pure una gara in cui calcolare ogni grammo di energie in vista delle prossime battaglie, ma arriva comunque al 55esimo l’ora di Lautaro, anche perché Correa accusa un piccolo fastidio e non vuole rischiare. Il Toro si avventa famelico sui difensori strappando palloni, forse pensando già a Tomori e Kalulu. Alvini può comunque recriminare per una rovesciata alta di Dessers, che preferisce l’estetica all’efficacia, e per diverse mischie pericolose in area. Da parte sua, invece, Inzaghi si può godere il suo fraseggio in velocità che sfrutta le lunghe piste ciclabili concesse dalla Cremonese. Radu, proprio lui, l’uomo di Bologna, para il parabile, ma non un tiro di Lautaro che dimostra di avere il piede caldissimo. Stavolta quello sinistro, usato dopo aver resistito con spirito da rugbista nell’uno contro uno verso la porta contro Pickel. La rete di Okekeke, bellissima, è il giusto premio alla squadra garibaldina presentata da Alvini. Tra le ultime sostituzioni di Simone, invece, colpisce quella che porta Gosens in campo: saranno i suoi ultimi minuti da interista o anche lui proverà l’allungo nel derby?

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