Inter, furia Inzaghi: “Voglio la ferocia”

MILANO – “La sfortuna non esiste bisogna cercare di fare girare gli episodi a favore con maggiore ferocia”. Fermo, deciso, in alcuni frangenti anche duro: di sicuro, ieri, Inzaghi non le ha mandate dire ai suoi giocatori. Il confronto era già previsto. Ma dopo la prestazione nel derby, che, peraltro, seguiva a distanza di soli 8 giorni quella con la Lazio, è arrivato il momento di prendere i problemi di petto e di mettere il gruppo davanti alle proprie responsabilità. Serve una scossa, una reazione da vera Inter. Sono stati troppi, infatti, i segnali raccolti nell’ultimo periodo per non intervenire. Tanto più che il calendario non concede soste: domani ci sarà il debutto in Champions contro la corazzata Bayern e sabato prossimo la sfida con il Torino, da vincere a tutti i costi dopo le due sconfitte accumulate in sole 5 giornate di campionato.

Compattezza, atteggiamenti e sacrificio

Anche ieri, per l’allenamento alla Pinetina, era presente la dirigenza al completo. Ma Inzaghi ha tenuto a rapporto i suoi in sala video, proiettando le immagini del derby, con tutti gli errori commessi nei 90’. Il focus è stato in particolare sul secondo e sul terzo gol del Milan, quelli che hanno lasciato letteralmente esterrefatto Inzaghi. Non che l’1-1 sia stato da meno, ma è stato provocato dall’errore di un singolo: Calhangoglu. Negli altri due, invece, ci sono più elementi che restano passivi, addirittura immobili, e che non fanno nulla per impedire che il Milan segni, anzi quasi agevolano il compito ai rossoneri. Ovvio che non debba e che non possa più accadere. D’ora in poi dovrà andare in campo un’Inter più determinata e compatta: decisa a imporre il proprio destino e non a subire gli eventi. Inzaghi ha anche sottolineato che, dopo il derby perso l’anno scorso e la rabbia per lo scudetto sfumato, si sarebbe aspettato ben altro atteggiamento. E allora una delle prime cose da cambiare è proprio l’approccio alla partita: più aggressivo e meno passivo. Inoltre, accantonare ogni forma di presunzione, per mettersi invece a disposizione della squadra e dei compagni: servono sacrifici, non manifestazioni di nervosismo o di insofferenza verso un compagno che sbaglia.

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Fame, motivazioni e scelte

Come sempre, sarà solo il campo a stabilire l’efficacia dell’intervento di Inzaghi. Certo, il Bayern, con tutta la sua potenza, non è l’avversario migliore da affrontare in questo momento. D’altra parte, però, insieme al palcoscenico della Champions, può accendere motivazioni supplementari. Già perché anche questo è uno degli aspetti emersi nelle analisi degli ultimi giorni. Alcuni giocatori sembrano quasi sentirsi arrivati, non avere più gli stimoli per crescere e progredire. Ebbene, anche questo è un atteggiamento da cancellare il prima possibile.
Significa che potranno esserci esclusioni eccellenti? La sensazione è che non sia ancora il momento per provvedimenti drastici. Di sicuro, però, le motivazioni e la carica agonistica diventeranno elementi attraverso cui scegliere e prendere decisioni. E se non ci dovesse essere un’inversione di rotta, allora non sarebbe così sorprendente trovare qualche big in panchina. In ogni caso sono tutti chiamati a dare qualcosa di più.
Da questo punto di vista, nessuno si sogna di mettere in discussione Handanovic, in ogni caso, però, potrebbe essere molto vicino il momento in cui Onana avrà la sua prima chance da titolare.

Allenamento Inter: la squadra si prepara alla sfida contro Bayern Monaco

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