Inter-De Paul: un lungo corteggiamento… che costa una quarantina di milioni

Da tempo l’argentino viene accostato ai nerazzurri: a Conte piace molto, ma oggi il prezzo è proibitivo. E l’Udinese non è obbligata al sacrificio pesante

Costa parecchio. E non da oggi: più o meno, l’Udinese non ha mai abbassato il tetto dei 40 milioni di euro. Magari con l’inserimento di una contropartita tecnica, ma la quotazione è sempre stata questa. Rodrigo de Paul è giocatore vero: proprio alla Gazzetta ha spiegato, senza tanti giri di parole, di avere sul tavolo numerose offerte (sia in Italia sia all’estero) e che le squadre interessate non mancano di certo. L’Inter, da tempo, è tra queste anche se mai finora è partito l’assalto. E non è detto che possa partire, considerando inoltre il particolare momento storico del club.

Il tentativo del Leeds

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Conte stravede per le qualità dell’argentino, che nel suo 3-5-2 potrebbe giocare sostanzialmente da mezzala destra o sinistra (per intenderci, nella “zolla” che solitamente occupa Eriksen), magari da trequartista in quello che diventerebbe un centrocampo ancor più mobile. Non ci sono dubbi sul potenziale di Rodrigo, sul quale mesi fa si precipitò il Leeds di Marcelo Bielsa, tuttavia senza trovare l’entusiasmo del diretto interessato, che probabilmente si aspettava (e si aspetta) destinazioni più di nome. E l’Inter campione d’Italia, senza dubbio, sarebbe una di queste.

Le parole del patron

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L’Udinese, però, storicamente è bottega carissima. E proprio nelle scorse ore, patron Giampaolo Pozzo è stato chiaro facendo capire di non aver nessun tipo di obbligo a cedere il proprio gioiello e capitano (i conti friulani sorridono, non è una novità): “Parliamo di un giocatore importantissimo, uno dei migliori che della mia gestione. È fantastico: mi auguro possa rimanere, con lui ci siamo divertiti e vorrei farlo ancora”. Tradotto: cari club interessati, io me lo tengo stretto. Se lo volete, questo è il prezzo: prendere o lasciare. Ovvero 40 milioni di euro. Al momento, troppi per l’Inter, ma se partisse qualche seconda linea e magari un big, ecco che il nome di Rodri potrebbe tornare in copertina. Il sì di Antonio, per uno così, c’è già.

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