Imparare, evolvere: le parole di Tomori sulla via per lo scudetto

Il centrale s’è presentato con determinazione e voglia di fare. E “scudetto” è l’unico termine italiano che ha già imparato

C’è solo una parola che Fikayo Tomori dice in italiano, nella conferenza stampa di presentazione al Milan. Una sola, ma la ripete spesso: “scudetto”, con l’inconfondibile accento “West London” acquisito in tanti anni di Chelsea. Scudetto, perché bisogna crederci, quando si arriva in una squadra che ha la storia del Milan e che è “top of the league”. Tomori non fa altro che riportare ciò che ha sentito in spogliatoio: “Ci crediamo tutti”, nonostante le recenti battute d’arresto e la sconfitta con l’Inter nel derby di Coppa Italia. Sulla strada per il titolo non ci saranno soltanto i rivali cittadini, ma il 23enne centrale preferisce guardare in casa propria: al campo, alle esigenze tattiche di Stefano Pioli (“giocherò ovunque mi chieda di farlo”), alla barriera linguistica che inizialmente potrebbe ostacolare la sintonia con capitan Romagnoli.

Imparare

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Sa che dovrà studiare parecchio, Tomori. Un po’ di storia rossonera, per cominciare: “Voglio approfondire le mie conoscenze sulla fondazione del club, non sapevo che Kilpin fosse venuto da Nottingham”. Poi dovrà studiare l’italiano, per capire sempre meglio cosa Pioli voglia da lui. E poi la Serie A. Anche quella va analizzata, imparata. Perché Fikayo viene da un calcio diverso ed è il primo a esserne consapevole: Rudiger, Emerson, Jorginho, Kovacic e Thiago Silva, ex compagni al Chelsea con esperienza di A, gli hanno parlato benissimo dell’Italia, ma l’adattamento potrebbe non essere semplicissimo.

Evolvere

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L’esordio nel derby ha dato segnali positivi, guai però a pensare che basti. Tomori usa il verbo “evolvere”. Sa di essere capitato in un campionato molto diverso dalla Premier League: “In Inghilterra si gioca molto all’attacco, qui dovrò lavorare sulla posizione in campo e non affidarmi soltanto all’istinto”. Paolo Maldini, che l’ha voluto in rossonero, in questo può aiutarlo, consigliarlo. Mandzukic e Ibra faranno il resto sul lato motivazionale, in spogliatoio. Fikayo, comunque, non sembra avere un gran bisogno di stimoli emozionali. Ha solo bisogno di tempo.

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