Il Torino ricorda Giorgio Ferrini a 46 anni dalla morte

8 novembre 1976, un giorno triste per il popolo granata. 46 anni fa, infatti, ad appena 37 anni se ne andava il capitano Giorgio Ferrini. Un’emorragia cerebrale gli stroncò la vita giovanissimo ma è sempre rimasto nel cuore e nei ricordi dei tifosi e di chi gli ha voluto bene. Con la sua casacca numero 8, diventata come una seconda pelle, ha incarnato i valori del Torino: taciturno e introverso, quando entrava in campo si trasformava lottando con grinta e caparbietà su ogni pallone e consumando quella maglia fino all’ultima goccia di sudore. Caratteristiche che gli fecero guadagnare il soprannome di Diga per le sue doti di incontrista in mezzo al campo. Una vita per e con il granata addosso se si toglie la breve parentesi in prestito nella stagione 1958-59 al Varese. 

Giorgio Ferrini, il recordman del Torino morto troppo presto

Nella sua carriera da calciatore del Torino ha messo in bacheca solo due Coppe Italia (1968 e 1971), ma detiene il record di presenze con la maglia granata: 566. Un numero enorme mai raggiunto da nessun altro. Dopo i primi anni di gavetta, poi, gli venne consegnata la fascia di capitano nella stagione 1963-64. Fascia che indossò ininterrottamente per 12 anni, fino a quando, nel 1975, decise di appendere gli scarpini al chiodo per dedicarsi alla carriera di allenatore. Purtroppo, però, durò poco, perché un’emorragia cerebrale se lo portò via l’8 novembre 1976. Giusto il tempo di fare da secondo a Luigi Radice e festeggiare l’ultimo tricolore della storia granata, quello con Graziani e Pulici in campo e Radice e Ferrini in panchina. Proprio l’attaccante di Roncello un giorno raccontò: “Da giovanissimo, nelle mie prime partitelle d’allenamento con la prima squadra venivo sempre marcato da Giorgio Ferrini che, per obbligarmi a tenere i gomiti alti, mi riempiva di pugni ai fianchi. Un giorno non ce la feci più e con un gomito troppo alto colpii Giorgio al naso facendolo sanguinare. Lui allora mi disse. ‘Adesso sì che sei del Toro’”. Al suo funerale, celebrato nella cappella nei pressi del Filadelfia, accorse tutto il mondo del calcio, con Giampiero Boniperti in testa.

Ferrini campione d’Europa con la Nazionale italiana

Le prestazioni in granata gli regalarono la soddisfazione di indossare anche la casacca azzurra della Nazionale italiana. Dopo il quarto posto al Torneo Olimpico di Roma 1960 con Gipo Viani in panchina, Ferrini esordì con la squadra maggiore il 13 maggio 1962 in un’amichevole contro il Belgio a Bruxelles vinta per 3-1. Partecipò poi agli sciagurati Mondiali del 1962 in Cile venendo anche espulso nella gara contro i padroni di casa dopo appena 7′. Andò decisamente meglio nel 1968 quando, dopo qualche anno di assenza in Nazionale, il centrocampista del Torino partecipò alla vittoriosa spedizione azzurra per gli Europei in casa. Giocò per intero la semifinale contro l’Unione Sovietica e la finalissima contro la Jugoslavia. Chiuse con questo alloro e 7 presenze totali (0 i gol) la sua carriera in Nazionale. A 46 anni da quel triste 8 novembre 1976, il Torino ha voluto ricordare il suo capitano con un post sui social. 

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