José María Callejón, 29 anni. LaPresse
Non la chiamiamo crisi di gioco, ma crisi di risultati quella sì. Nell’ultimo mese, il rendimento in termini di punti della squadra di Sarri è letteralmente crollato, notevolmente inferiore rispetto alla qualità del gioco espresso dalla squadra. La squadra si esprime, produce occasioni, ma adesso l’infortunio di Milik sta diventando un macigno pesantissimo. La squadra è incompleta, le manca il suo naturale terminale offensivo, Gabbiadini sta deludendo, le soluzioni di scorta pensate da Sarri sono utili ma hanno anche tantissimi limiti. E così arrivano i numeri impietosi degli ultimi trenta giorni: dal 2 ottobre otto partite giocate tra campionato e Champions e sole due vittorie, tra l’altro contro le “morbide” Crotone ed Empoli. Il Napoli ha perso a Bergamo, a Torino con la Juve, in casa con la Roma e con il Besiktas in coppa al San Paolo. E poi ci sono i due pari: quello di questa sera, con la Lazio a Fuorigrotta, e quello di Istanbul. In una sola parola: momentaccio.
mai così pochi tiri — Mentre la Lazio, in questo anticipo della dodicesima di Serie A, ha fatto un figurone allungando la sua striscia di imbattibilità a 7 partite in campionato (4 vittorie e 3 pari), il Napoli ha perso un altro piccolo primato. Perché era da febbraio 2016 (Napoli-Milan 1-1) che gli azzurri non pareggiavano in casa in un confronto di Serie A. La serata del pari deludente con la Lazio è anche quella del record negativo di tiri effettuati in un primo tempo al San Paolo in questo campionato per il Napoli (7). Nonostante la serata di grazia di Marek Hamsik, al suo 50° gol al San Paolo in Serie A, l’assenza di Milik sta diventando una punizione severissima per il gioco della squadra di Sarri che rimane su standard di buona qualità. Ma che avrebbe bisogno di un uomo che finalizzasse occasioni e situazioni di gioco. Il divario con la Juve e con la Roma domani può diventare già molto significativo, e il mercato di gennaio è ancora lontano. Molto lontano.
