Il Napoli aspetta Giuntoli: tentato da Juve e Premier League, si decide il futuro 

NAPOLI – Lesson number one: mai restare dopo uno scudetto? Il linguaggio internazionale del calcio lo suggerisce da un po’, si direbbe da sempre, e sarà (anche) per questo che Cristiano Giuntoli, l’architetto del trionfo del Napoli, mentre sfoglia il dizionario di inglese, durante le proprie full immersion, ci pensa ancora. Lesson two: otto anni sono una vita, niente è per sempre. E magari, durante una pausa di quelle lezioni a cui si sta sottoponendo da un semestre, a mister Giuntoli è venuto spontaneo chiedersi se ci siano ancora gli argomenti, dentro di sé, per attivare i neuroni e spingerli a scovare nuove vie per la gloria. C’è un contratto, scadrà (scadrebbe) tra un anno esatto, giugno 2024, è anche rilevante, un milione e quattrocentomila euro: però adesso, ma probabilmente da un po’, certe riflessioni Giuntoli se l’è concesse, anche prima che chiamassero la Juventus, il Tottenham e il Newcastle, sistemate in ordine sparso e non di apparizioni. 

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Cristiano Giuntoli è arrivato a Napoli nell’estate del 2015, il terzo robusto rinnovamento dell’era De Laurentiis, portò con sé la sua spregiudicatezza, la gavetta di Carpi, un senso di freschezza. Si integrò immediatamente con Sarri, ha scelto, indovinato e anche sbagliato, come umanamente deve succedere; e ha vissuto un periodo tormentato, immediatamente successivo all’esonero di Ancelotti, rischiando brutalmente l’esonero, nel gennaio del 2021. Ne è venuto fuori con una sequenza di colpi – da Osimhen ad Anguissa, da Kvara a Kim – ed ha lenito le ferite di quel tempo gustandosi lo scudetto nell’abbraccio delle gratificazioni per una serie di capolavori d’arte. Tra De Laurentiis e Giuntoli il rapporto è rifiorito, le vittorie aiutano e cicatrizzano il passato, ma nell’ultima stanza a sinistra del lunghissimo corridoio di Castel Volturno s’avverte la sensazione, quasi la necessità, di modificare ancora la propria vita, di darle nuovo slancio: Giuntoli è il desiderio di una delle anime della Juventus, quella di Francesco Calvo, Chief Football Officer di Madame, quindi plenipotenziario; e però ha pure ammiratori in Inghilterra, perché niente è per caso, neanche la necessità di rimettersi a studiare. Per congedarsi, ha bisogno di essere «liberato» da De Laurentiis, quindi di riparlarne, dopo aver accennato a questa ipotesi, che non prevede atti di forza, né scontri, né duelli, né contraddittori. Una specie di lasciamoci così, felici e vincenti, da Campioni d’Italia, evitando che il pallone rotoli all’incontrario tra quegli otto anni riempiti soprattutto dal fragore di notti che restano a futura memoria e per sempre.  

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