Il Milan si tiene Adli: ora ha 6 mesi per convincere Pioli

Il centrocampista ex Bordeaux poteva partire ma si va verso la conferma: a giugno si deciderà il suo futuro

La finestra del mercato invernale si aprirà il 2 gennaio, ma ci sono buone probabilità che Yacine Adli non faccia in tempo ad affacciarsi: l’aria là fuori potrà anche essere frizzante, però quella che si respira al Milan è l’aria di conferma, vale la pena continuare a prendere qualche altra boccata fino a giugno e vedere l’effetto che fa. Se Adli riuscirà a invertire la rotta, ci guadagneranno tutti: Yacine avrà conquistato in sei mesi quello che sembrava aver perduto dopo i primi passi in rossonero e il Milan si ritroverà tra le mani un talento sbocciato al momento giusto. Nel caso contrario, ognuno farà le proprie valutazioni: club e giocatore potrebbero optare per un prestito nella prossima stagione.

concorrenza

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Di sicuro c’è che in via Aldo Rossi non hanno cambiato idea sulle potenzialità del ricciolone che ha studiato all’Academy del Psg e si rilassa suonando il piano: i dieci milioni pagati due estati fa al Bordeaux sono un investimento di cui Maldini e Massara, d.t. e d.s. del Milan, restano convinti. Il punto è che i giovani vanno aspettati, come insegnano le esperienze di Leao e Tonali (e come predicano in casa rossonera a proposito di De Ketelaere) e che l’attesa può farsi più lunga se il giovane in questione si trova a dover affrontare una concorrenza agguerrita come quella che accende la trequarti del Diavolo. Da quelle parti, oltre a De Ketelaere, ci sono Brahim Diaz e lo stesso Krunic, due giocatori che Pioli conosce da anni e che alterna tra le linee in base alle esigenze tattiche. Con Adli la fiducia è stata oggettivamente più limitata — una sola occasione da titolare, sciupata dal francese dopo un’ora a Verona, più spezzoni da manciate di minuti — ma non è detto che le cose non possano cambiare nei prossimi mesi.

Approccio e ruolo

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Specialmente perché si riparte da sensazioni incoraggianti: Adli ha approcciato questo precampionato bis con la stessa determinazione mostrata tra luglio e agosto, provando a mettere in difficoltà il suo allenatore in vista delle scelte da compiere quando le amichevoli lasceranno il posto alle partite che contano. Basterà? “Yacine sa fare tutto, sa andare in profondità, sa giocare tra le linee, sa mandare in porta i compagni”, ha detto tempo fa Pioli: ecco la direzione in cui il 7 rossonero dovrà muoversi per guadagnare terreno nelle rotazioni. Anche perché, proprio per la sua duttilità, Adli potrebbe diventare una risorsa giocando qualche metro più indietro, ad esempio da mezzala nel 4-3-3. Un sistema di gioco che Pioli in questo 2022-23 ha utilizzato con una certa frequenza e che lo stesso Yacine conosce: nelle quattro stagioni al Bordeaux ha giocato anche in quella posizione.

cosa è cambiato

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Di diverso, per adesso, c’è l’orientamento del club sul futuro del suo centrocampista. La posizione di partenza che filtrava era di fiducia, con una certa elasticità in base ai desideri del ragazzo: in sostanza, un eventuale prestito in Italia o all’estero sarebbe stato preso in considerazione solo se fosse stato lo stesso Adli ad avanzare la richiesta di giocare con più continuità. Ora che la seconda fetta di stagione è dietro l’angolo e che il Milan si prepara a riprendere la corsa a ritmi altissimi — solo a gennaio si giocheranno 7 partite tra campionato, Coppa Italia e Supercoppa —, la priorità è di sfruttare tutte le risorse a disposizione. Alternative comprese, ovviamente. Adli proverà a sfruttare l’assist e a prendersi il Milan in pochi mesi. Per dribblare le gerarchie servirà una buona dose di fantasia: a lui non manca di certo.

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