Il Milan si ferma ma certi sberloni aiutano a crescere

La pesante sconfitta di San Siro con il Lilla ha evidenziato qualche problema, ma è un bene che sia arrivata adesso e in una gara che non compromette praticamente nulla

Il Milan ha preso lo “sveglione”. Fine della serie positiva, la striscia dei 24 risultati utili di fila tra una stagione e l’altra. Non stupisce che sia successo, era fisiologico che sarebbe accaduto, una questione di tempo, però, per quanto forte sia il Lilla, secondo in classifica nel campionato francese, squadra tecnica e veloce, meravigliano le dimensioni della sberla: 0-3 a San Siro, tripletta del turco Yusuf Yazici.

Segnali

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Nulla è compromesso per la qualificazione ai sedicesimi di Europa League, la sconfitta non provoca troppi danni materiali. Doveva capitare e va bene che la batosta sia giunta al terzo turno, ancora interlocutorio. Un evidente abbassamento delle difese immunitarie: qualche giovane si deve essere sentito arrivato chissà dove; qualcuno più esperto non ci ha messo la solita applicazione. Quanto a Ibra, chi osa obiettare qualcosa? Parliamo di un 39enne, non si può pensare che Zlatan indossi sempre il mantello del supereroe. Il Lilla casomai ha estremizzato certi segnali che già si erano avvertiti. Romagnoli per esempio è ricascato nello stesso errore e ha regalato un altro rigore. Domenica a Udine aveva sbagliato ad allungare la gamba su Pussetto, ieri sera è stato ingenuo ad appoggiare le mani sulla schiena di Yazici per il penalty dello 0-1. Donnarumma, fresco di rientro dal virus, ha commesso una papera sul secondo gol. Una sera scombinata, senza attenuanti né alibi. Meglio così, una secchiata d’acqua gelida aiuta a svegliarsi con immediatezza, non si perde tempo a recriminare, e il calendario viene in soccorso: tra due giorni, Milan-Verona, l’occasione per restare in testa alla classifica di Serie A nelle due settimane della sosta.

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