Il “fattore mamma” decisivo: Rabiot resta aggrappato alla Juve. E ora cosa fa Allegri?

Ingaggio, commissione e non solo: tutti i nodi della trattativa arenata con lo United. Per i bianconeri la sua cessione sarebbe un’opportunità, ma intanto il francese sarà in gruppo alla ripresa dei lavori

La trattativa tra il Manchester United e l’entourage di Adrien Rabiot non si evolve, l’ultimo aggiornamento potrebbe così rappresentare un punto di non ritorno: almeno per adesso i Red Devils valutano strade alternative, mentre il centrocampista – contrariamente a quanto immaginava – dovrebbe ripresentarsi regolarmente alla Continassa alla ripresa degli allenamenti prevista per domani. La questione è prettamente economica: dopo il confronto in presenza di venerdì scorso a Torino con il direttore John Murtough, le parti si erano concesse qualche giorno di riflessione; gli inglesi si auguravano un avvicinamento nei contatti previsti per ieri, ma così invece non è stato. E anche Allegri deve ora gestire il caso.

MERCATO

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La situazione di Rabiot non è la stessa di Arthur. Mentre il brasiliano ha caratteristiche che non si sposano per niente col calcio di Allegri, il francese potrebbe comunque ritagliarsi il suo spazio nella Juve che sta nascendo. Ha un altro anno di contratto, guadagna molto (7 milioni) e non è certo tra i più amati dai tifosi bianconeri. Però nel suo ruolo, da interno di centrocampo più che da mezzala d’inserimento, potrebbe comunque ruotare tra i titolari del reparto, sia in una mediana a due sia tre, con Pogba a destra in sua presenza. La cessione, insomma, sarebbe solo frutto di una doppia opportunità sul mercato: realizzare una plusvalenza (dal momento che è arrivato a parametro zero) e sfruttare l’incastro per andare all’assalto di Paredes, ovvero quel regista di centrocampo che Allegri ha indicato alla dirigenza come priorità. Per questo Adrien è da ritenere un elemento della rosa potenzialmente funzionale ma non intoccabile.

TRATTATIVA

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La distanza tra la proposta dei Red Devils e Rabiot non è esagerata ma diventa considerevole su uno dei paletti posti dalla mamma-agente Veronique: la parte di salario garantita. Perché il club propone 8 milioni comprensivi di bonus (base di 6 e mezzo, con parte variabile non impossibile), mentre la richiesta è di 9 garantiti, più un bonus da un milione legato alla qualificazione alla prossima Champions League. Il Manchester ritiene inoltre spropositata la richiesta sulla commissione, quantificabile in un’annualità richiesta in più (cioè 9-10 milioni) per un calciatore che andrebbero comunque a pagare alla Juventus per 17-18 milioni base, più altri bonus per giungere a una ventina totali. Ci sarebbe anche una diversa visione sulla destinazione tra Adrien e mamma Veronique: lui, ancora più dopo i colloqui con Ten Hag, gradirebbe molto il contesto United, vedendosi bene in Premier League; lei, invece, avrebbe qualche dubbio in più (e per questo alzerebbe le pretese) sulla scelta di un club che non giocherà la massima competizione europea. Il Manchester, che ha già fatto un rilancio ridistribuendo i bonus, non è disposto ad andare oltre: i dialoghi, almeno per ora, si fermano qui.

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