Icardi risolleva l’Inter: 2-1 De Boer si salva all’88’

Segni su rimpallo, fortunoso. Prendi gol perché due dei tuoi inciampano. Non trovi il secondo perché due colpi di testa da un metro finiscono contro un avversario o incredibilmente fuori. Una scivolata disperata ferma il tuo centravanti. Rischi di tornare in Olanda in una gara piena di piccolezze così. Poi arriva il tuo centravanti, quello che scrive libri, e si inventa un gol che è una bellezza, oltre che una potenza. Icardi decide la partita, forse anche il futuro di Frank de Boer, anche se c’è chi dice che fosse già segnato. Sarà più difficile, quasi paradossale, esonerarlo domani dopo una vittoria. E dopo una partita forse non memorabile, ma che costituisce un netto passo avanti rispetto al recente passato.

Il gol partita di Mauro Icardi. Ap

Il gol partita di Mauro Icardi. Ap

PASSI AVANTI — L’Inter contro il Torino vince la partita (2-1), vince il possesso palla, vince a livello territoriale e costruisce molte più occasioni degli avversari. Supera anche qualche problema strutturale, grazie a un’ottima prestazione di Joao Mario da regista, grazie a più attenzione sugli esterni e a qualche soluzione in più da metà campo in su. Non è un prodotto finito, ma nemmeno tutta da buttar via come l’accozzaglia vista contro Atalanta e Cagliari. Il resto sono episodi, che testimoniano a volte qualche problema psicologico ancora da superare.

GOL E OCCASIONI — Il tutto comincia con un regalo. Joe Hart è un ragazzo di cuore: trovandosi di fronte una squadra che ha passato un paio di settimane difficili, e che fatica a tirare in porta, le dà una mano. In realtà le mani sul filtrante di Candreva per Icardi (dopo tunnel di Banega a Valdifiori) sono due. Non sono coordinatissime, però: così nonostante sia in vantaggio in uscita, ne viene fuori un rimpallo contro Icardi che sblocca il risultato. Il gol certifica un dominio territoriale che l’Inter trasforma sì in tiri (5-6) ma che non trovano mai lo specchio. Il vero snodo del match avviene però fra il 17’ e il 21’ della ripresa: in due minuti Maxi Lopez reclama un rigore per una “cravatta” di Miranda, poi Brozovic “centra” Hart in contropiede, infine su un lancio lungo dalle retrovie arriva il pari granata: Ansaldi e Murillo si sgambettano correndo come in un cartone animato. Belotti approfitta di quei due a terra, e scaraventa un diagonale di potenza in porta: 1-1. Dopo l’Inter torna a caricare, ma Brozovic centra Moretti di testa, Candreva non centra la porta, Rossettini chiude. Fino al lampo di Icardi.
SEMPRE 4-3-3 — Era l’esame per De Boer. O forse non contava nulla (le vie del CdA sono infinite). Fatto sta che Frank se la gioca a suo modo, senza rinnegare nulla: 4-3-3, Eder dentro e Perisic fuori. La squalifica di Medel paradossalmente gli dà una mano, perché Joao Mario regista dà un altro ritmo e altre idee alla costruzione, soffrendo poco in copertura grazie alla timidezza dei granata. Rispetto al passato funzionano meglio gli esterni, con Ansaldi molto attivo anche se confusionario e Nagatomo puntualissimo su Iago Falque. Anche qui i meriti nerazzurri si confondono con le colpe granata.
TORO POCO CARICO — La squadra di Mihajlovic si presenta a San Siro con un baricentro bassissimo, rinunciando al pallone a affidandosi alla volontà di Belotti di rincorrere ogni cosa assomigli a una palla recuperabile per far pensare a una fase d’attacco. Obi e Acquah sono meno mobili e danno meno soluzioni dei “risparmiati” Benassi e Baselli, che entrano nella ripresa. I loro ingressi, e quelli di Maxi rivitalizzano un po’. Sembra abbastanza per un pari, ma Maurito ha altri piani. “Sempre avanti”: avanti anche con Frank?
Dal Network, Handanovic: “Giocato per De Boer? No, per tutti”

Precedente DIRETTA/ Pescara-Atalanta (risultato finale 0-1) info streaming video e tv: L'Atalanta vola, brutto ko per il Pescara! (Serie A 2016, oggi 26 ottobre) Successivo Juve, anche Chiello bomber Comodo poker alla Samp