Ibra-Giroud, la posizione di Kessie, la carta Diaz: tutte le opzioni di Pioli

Finalmente il tecnico ha tutta la rosa a disposizione, eccetto Kjaer. In vista della volata scudetto, potrà effettuare le scelte guardando solo allo stato di forma dei suoi giocatori e alle caratteristiche degli avversari

Guardi la lista degli indisponibili nel Milan e leggi un solo nome: Simon Kjaer. Ed è già una mezza notizia, perché il Diavolo in questa stagione è stato tormentato a lungo dalle code in infermeria. Smaltiti i recenti attacchi febbrili che avevano colpito Tonali e Maldini, per fortuna di Stefano Pioli i convocati nelle nazionali sono tornati alla base senza grossi problemi. Qualche acciacco di poco conto per Florenzi e Krunic, nulla più. E dunque il tecnico rossonero può lanciarsi nella volata scudetto con una vasta gamma di scelte a disposizione, lusso che durante la stagione non s’è quasi mai potuto permettere. Dal punto di vista fisico, le cose a Milanello vanno molto meglio nelle ultime settimane: il lavoro dei preparatori atletici è riuscito evidentemente a individuare la causa dei problemi e a prevenirne di nuovi, con l’aiuto – non voluto – dell’eliminazione dall’Europa, che ha diradato un minimo gli impegni in calendario.

Scelte

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Quali sono i ruoli e le posizioni in campo in cui Pioli può variare, all’interno del suo 4-2-3-1 di riferimento? In difesa il jolly è Florenzi, che può dare un po’ di respiro a Calabria sul lato destro: è diventato anche il vice-Theo a sinistra superando Ballo-Touré, ma la speranza è che Hernandez, che salvo espulsioni non dovrebbe avere più problemi di squalifiche, possa giocarle tutte da qui alla fine. Anche il ballottaggio Kalulu-Romagnoli come partner di Tomori è un “plus” per l’allenatore: il francese pare ormai aver conquistato i gradi del titolare, ma il capitano sa farsi trovare pronto. Avanzando di qualche metro c’è la mediana, con Tonali ormai intoccabile. Molto ruota intorno a Kessie: schierarlo da trequartista estromette Diaz dall’undici di partenza ma libera la poltrona per Bennacer accanto a Sandro, in un assetto tattico che sta funzionando piuttosto bene. In attacco, il dualismo Ibrahimovic-Giroud va avanti da inizio stagione, ma è stato regolato quasi sempre dal fattore fisico, più che da reali scelte tecniche. Sul fronte destro Messias e Saelemaekers partono sullo stesso piano, anche se il brasiliano ultimamente s’è fatto preferire, mentre a sinistra la carta Rebic potrebbe far rifiatare ogni tanto Leao, pluri-utilizzato in questa stagione.

I primi dubbi

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L’abbondanza di certo non dispiace a Pioli, specialmente dovendo gestire un gruppo in cui non ci sono primedonne (l’icona è Ibra, ma a 40 anni è consapevole del proprio ruolo e sa mettersi perfino un po’ da parte, se serve per vincere). In vista del match di lunedì sera col Bologna, probabilmente il dubbio principale è legato all’utilizzo di Bennacer. L’algerino, reduce dalla delusione mondiale contro il Camerun, è stato l’ultimo a rientrare a Milanello: il suo stato di forma è ottimo, ma chissà che in una partita da giocare all’attacco non possa ritrovare spazio il più fresco Diaz dall’inizio, con Kessie che arretrerebbe accanto a Tonali. Romagnoli e Rebic sono gli altri non titolari ad avere chance di partire dall’inizio, visto che Kalulu e Leao hanno dato il loro contributo in nazionale. E poi, una volta di più, Ibrahimovic o Giroud, col francese in vantaggio.

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