I fan token “bruciano”: cosa significa e perché questo processo aumenta il loro valore

A partire dai quarti di finale moltissimi gettoni digitali delle quattro squadre ancora nella competizione europea spariranno dalla circolazione, così da aumentare il “peso specifico” di quelli restanti

Fino a questo momento il valore di ogni fan token dipendeva sostanzialmente dalla fluttuazione del mercato: più utenti acquistano gettoni digitali più si alza il prezzo e viceversa. Sostanzialmente questa oscillazione era frutto di diversi fattori, dal successo delle singole iniziative a quello della squadra che infiamma o attenua l’entusiasmo dei tifosi, fino ovviamente al valore della criptovaluta Chiliz da cui si deve “passare” per acquistare i token. Da oggi, giorno d’inizio dei quarti di finale di Champions League, questo meccanismo subirà un ulteriore condizionamento. A ogni gol e passaggio del turno nella competizione, una grande quantità di gettoni digitali verranno infatti “bruciati”, spariranno dalla circolazione. Quelli restanti diventeranno così più rari e, quindi, più preziosi.

Come funziona

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Oltre al Benfica di cui i token non sono ancora sul mercato nonostante l’ufficialità dell’accordo con la piattaforma, Socios vanta ben quattro squadre tra le migliori otto d’Europa, di cui tre sono italiane: Inter, Milan, Napoli e Manchester City. La piattaforma ha scelto quindi di legare i risultati di queste formazioni al processo di “incenerimento” dei token. Al mondo esistono 20 milioni di gettoni digitali per ognuno dei club citati a esclusione del Napoli, di cui ne sono stati “concepiti” la metà. A ogni gol in Champions League, verranno bruciati 10mila token della rispettiva squadra (5mila per i partenopei), al passaggio del turno ne spariranno il doppio. Ovviamente saranno coinvolti i gettoni che non appartengono a nessun utente, sarà invece sempre più limitata la disponibilità di quelli sul mercato: la conseguenza è che più una formazione fa strada in Europa, più la relativa community diventa potenzialmente “ricca”, di riflesso. E se qualcuno volesse in estate acquistare i token della squadra campione, rischierebbe di dover bussare a chi già li detiene, con conseguente innalzamento del prezzo.

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