Haaland spiega il no al Real Madrid: “Non avevano bisogno di me”

Dopo aver steccato alla prima ufficiale nel Community Shield contro il Liverpool, Erling Haaland si è preso di forza il Manchester City, riducendo al minimo il proprio adattamento al calcio inglese e pure quello della squadra di Guardiola a quella figura del centravanti classico finora sconosciuta per il calcio del tecnico catalano.

Erling Haaland si è già preso il Manchester City

I dieci gol segnati in sei partite di campionato, con due triplette, hanno confermato le aspettative con cui il norvegese era arrivato in Premier League e rappresentano il trampolino di lancio ideale per la Champions League, competizione nella quale Haaland conta già una montagna di gol realizzati con Salisburgo e Borussia Dortmund e che rappresenta come sempre l’obiettivo principale della stagione dei Citizens.

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Haaland-mania, spunta il documentario

Le prestazioni di cui si sta rendendo protagonista ormai da tre anni hanno fatto di Haaland anche un uomo immagine, inseguito dagli sponsor. La società di comunicazione Viaplay ha di recente fatto firmare un ricco contratto all’attaccante nel quale era compresa anche la realizzazione di un documentario dal titolo “Haaland: the choice” nel quale il giocatore ha spiegato cosa lo ha portato a scegliere il Manchester City tra le tante squadre che erano pronte a fargli ponti d’oro.

Haaland e il sì al Manchester City

Significativo in particolare il motivo del no al Real Madrid: “Come si può dire di no a un club leggendario come il Real Madrid? Bella domanda, penso sia impossibile” le parole di Haaland, “soccorso” però ben presto dal padre Alf-Inge, a propria volta ex attaccante proprio del Manchester City a inizio millennio, che ha dato una spiegazione tecnica della scelta: “Abbiamo riflettuto su quale fosse la squadra che aveva più bisogno di un numero 9. Al Real c’era Benzema e volevano Mbappé, quindi non eravamo ‘necessari’. Il City ha soddisfatto tutte le nostre richieste“. Curiosa anche la parte dedicata all’interessamento del Bayern Monaco, che all’epoca aveva al centro dell’attacco Robert Lewandowski: “Quando ho saputo che il Bayern mi voleva ho provato dispiacere per Robert – ha dichiarato Haaland jr – Ha segnato tantissimi gol e vinto tanti titoli con quel club, mi sembrava quasi irrispettoso…”.

Haaland segna una tripletta, Guardiola: "Erling e Álvarez..."

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