Gollini al Napoli, cosa manca ancora per la firma

C’era una volta Reina, il portiere che suonava la chitarra e ballava il flamenco tra amici, e ora c’è Gollini. Pierluigi Gollini: il rapper coi guanti – come da titolo del suo primo singolo – che quando canta si fa chiamare Gollorius. Il secondo pezzo, invece, lo ha chiamato Champions Dream e racconta la scalata dalle giovanili alla grande coppa, e a questo punto va da sé che l’esperienza tinta d’azzurro, inaspettata quanto esaltante considerando le ambizioni da titolo della squadra, potrebbe anche ispirare un terzo brano. Una cosa del tipo: uno scudetto all’improvviso. Si vedrà. Fatto sta che una stagione nata bene e proseguita maluccio s’è trasformata in un’occasione pazzesca: dalla Conference alla Champions, dalla lotta per uno posto in Europa a quella per il campionato. Dalla Fiorentina al Napoli: lui arriva da Spalletti e Sirigu trasloca da Italiano. Uno scambio di prestiti, cioè la formula già approvata nell’incrocio Bereszynski-Zanoli con la Samp, e soprattutto una chance incredibile dopo le esperienze negative con il Tottenham e la Viola: sarà il vice di Meret, i giochi sono fatti, ma nel suo caso la formula dell’affare prevede anche il diritto di riscatto a 8 milioni (o giù di lì). Una storia da vivere. E poi, magari, da raccontare in rima.

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Gli anni difficili di Gollini

E allora, arriva Gollini: il protagonista della seconda operazione del mercato di gennaio. Un portiere di 27 anni pronto per l’uso che sostituirà Sirigu, 36 anni e neanche un minuto in questa parentesi aperta in estate. Mai una sola partita. Il suo auspicio, ovviamente, è quello di invertire il trend con la Fiorentina, una squadra in cui Gollo – come lo chiamano da sempre gli amici – ha messo insieme 9 presenze nonostante idee completamente diverse a inizio anno: 3 in campionato, l’ultima delle quali proprio contro il Napoli il 28 agosto; 5 in Conference, salvo poi saltare la sfida conclusiva della fase a gruppi; e una negli ottavi di Coppa Italia contro la Samp il 12 gennaio. In un solo concetto: a un certo punto si è ritrovato a recitare da portiere di coppa. Dieci, invece, erano stati i gettoni della scorsa stagione con il Tottenham tra la Conference e le altre coppe (mai in Premier): a Londra era andato in prestito dall’Atalanta, dove s’era creata qualche tensione, ma gli Spurs non hanno esercitato il riscatto. Anni complessi, insomma, a dispetto di un potenziale tale da aprirgli a un certo punto anche le porte della Nazionale.

Napoli, quando arriva Gollini

Il club nerazzurro è ancora il proprietario del cartellino: Napoli e Fiorentina sono d’accordo già da prima della sfida con la Juve, ma l’operazione s’è prolungata proprio per la definizione dei dettagli relativi alla formula. E dunque all’entità del riscatto. Gollini, comunque, dovrebbe arrivare in città già oggi, in serata: le visite, la firma, la prima notte azzurra e domani il primo allenamento. Meret, dopo il derby con la Salernitana, gli ha dato il benvenuto: “L’ho conosciuto bene in Nazionale: bravo ragazzo e grande portiere. Ci darà una grossa mano”. Domenica con la Roma andrà in panchina.

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